Mollicone: «Giù le mani dalla famiglia tradizionale»
Il Tar del Lazio ha dato ragione al sindaco di Roma, Ignazio Marino, sull'annullamento della cancellazione dei matrimoni omosessuali trascritti sui registri comunali. Ma il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, non ci sta. Sulla questione è intervenuto ai microfoni di DiariodelWeb.it Federico Molliocone, il responsabile della comunicazione di FdI.
ROMA – Il Tar del Lazio ha dato ragione al sindaco di Roma, Ignazio Marino, sull'annullamento della cancellazione dei matrimoni omosessuali trascritti sui registri comunali. Ma il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, non ci sta. Sulla questione è intervenuto ai microfoni di DiariodelWeb.it Federico Molliocone, il responsabile della comunicazione di FdI.
LA REPLICA DI ALFANO AL TAR DEL LAZIO - Il Tar del Lazio ha dato ragione al sindaco di Roma, Ignazio Marino, a proposito della disputa col Prefetto sulla trascrizione dei matrimoni omosessuali contratti all'estero sui registri comunali. Secondo la giurisprudenza nazionale, il Prefetto non ha il potere di cancellarli. Velocissima è arrivata la replica da parte di Angelino Alfano: «Il Tar solleva un problema di competenza, dice che non può intervenire il prefetto, ma deve farlo un magistrato. Ma nella sostanza ci dà ragione, in Italia non c'è né il federalismo matrimoniale né il turismo nuziale", ha detto il ministro dell'Interno, ribattendo al chirurgo più famoso della Capitale a proposito delle unioni gay. Sulla questione è intervenuto anche il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, in un corsivo di prima pagina: «In Italia ha forse più ragione chi sbaglia per primo? E' questa la domanda molesta che aleggia da ieri sera", scrive il direttore del quotidiano della Cei, e prosegue: «Ribadisce il Tar del Lazio che i sindaci non possono e, dunque, non dovrebbero trascrivere 'matrimoni' che qui tali non sono, come quelli tra persone dello stesso sesso (o, magari, quelli poligamici). Ma afferma anche che per riparare il malfatto, in caso di trascrizione, è sbagliato l'intervento rapido del prefetto 'armato' della legge vigente, ci vuole una sentenza giudiziaria riparatrice. Un incentivo alla violazione propagandistica delle norme? Un certo battage mediatico-politico lo fa temere.»
IL «GIOCO DEL RISPETTO» SOLLEVA CRITICHE E MALUMORI - Nel frattempo, nel comune di Trieste è partita un'iniziativa che ha sollevato critiche e perplessità. Si tratta del «gioco del rispetto», un progetto educativo per i bambini delle scuole dell'infanzia promosso con l'intento di divulgare il concetto di uguaglianza tra maschietti e femminucce, e quello delle pari opportunità nel mondo del lavoro. I bambini sono stati invitati a scambiarsi i costumi – previsti in dotazione col kit per il gioco del rispetto – di alcune categorie professionali: pompiere, pilota d'aereo, cuoca, ballerina, maestro, casalinga per incentivare la loro libertà di scelta e di immaginazione riguardo quello che sarà il loro mestiere in futuro. Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, è intervenuto sull'iniziativa e ha postato queste parole sul suo profilo facebook: «Il Comune di Trieste porterà in 45 Scuole dell’Infanzia un «Gioco del Rispetto» per spiegare ai bambini un «punto di vista alternativo rispetto a quello tradizionale», arrivando a far esplorare ai bimbi i corpi dei loro compagni, e facendo loro scambiare i vestiti. Ma il maschietto è maschietto, la bimba è bimba! Qualcuno vuole costruire un «mondo al contrario», io non ci sto.»
MOLLICONE: NOI CREDIAMO ANCORA AI «PRINCIPI» E ALLE «PRINCIPESSE» - Ai microfoni di DiariodelWeb.it è intervenuto Federico Mollicone, il braccio destro della presidente di FdI, Giorgia Meloni. «Al di là della questione formale ( il Tar che contesta l'annullamento delle trascrizioni dei matrimoni omosessuali contratti all'estero sui registri comunali), noi riteniamo che un conto sia la necessità di difendere i diritti di ciascuno – omosessuali compresi – e un altro è quello di ideologizzarli, senza poi tutelare quelli che sono i diritti fondamentali della famiglia tradizionale», ha spiegato Molliocone.«A FdI interessa ribadire la difesa dei bambini, che sono il vero punto debole e le vittime di questi atteggiamenti eccessivamente ideologici. Siamo assolutamente contrari all'adozione dei minori da parte di coppie omosessuali, perché - come ricordo citando il recente intervento di Giorgia Meloni a Venezia – siamo persone che credono ancora ai «principi» e alle «principesse». Riteniamo che la famiglia tradizionale sia fatta da un padre, una madre e da dei bambini. Riteniamo invece assurdo il cosiddetto gioco del «rispetto»: termine equivoco dietro il quale si nasconde – parlo della sperimentazione fatta a Trieste – il tentativo di affermare l'ideologia gender, cioè quello di stimolare nel bambino la consapevolezza di un orientamento omosessuale in maniera artefatta e indotta».
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