23 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Giustizia | Carceri

Garante Detenuti: intesa per diritto alla salute

Protocollo con Ordine psicologi e Amministrazione penitenziaria. Gli obiettivi sono la salvaguardia del diritto del detenuto a poter fruire dell'intervento dello psicologo e sul riconoscimento dell'importanza di tale professionalità nella tutela della Salute negli istituti di pena della nostra regione.

ROMA - Il Garante dei detenuti della Regione Lazio, l'Ordine degli psicologi del Lazio e il Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria del Lazio hanno firmato un Protocollo d'intesa per riconoscere e garantire il Diritto alla Salute alle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, nonché il loro diritto ad usufruire di una presa in carico di assistenza psicologica. Gli obiettivi sono la salvaguardia del diritto del detenuto a poter fruire dell'intervento dello psicologo e sul riconoscimento dell'importanza di tale professionalità nella tutela della Salute negli istituti di pena della nostra regione. Il Protocollo, che resterà in vigore sino al marzo 2018, ha dunque lo scopo di garantire ambiente idoneo allo svolgimento del lavoro di competenza del professionista psicologo, tale da assicurare la messa in opera di azioni di sostegno, attività trattamentali e interventi terapeutici; far collaborare i tre enti, nell'ambito delle rispettive competenze ed autonomie, al fine di riconoscere e garantire il Diritto alla salute alle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale; monitorare l'organizzazione del lavoro svolto dal professionista psicologo al fine di migliorare le condizioni di vita all'interno degli Istituti penitenziari.

«Siamo particolarmente soddisfatti del fatto che al Protocollo abbia aderito anche l'amministrazione penitenziaria: ci auguriamo che questo ci metta finalmente in condizioni di incidere sull'organizzazione dell'assistenza alla salute mentale nelle carceri del Lazio» ha detto Pietro Stampa, vicepresidente dell'Ordine Psicologi del Lazio. «In più, per la prima volta viene affermato il diritto del detenuto alla continuità terapeutica: da adesso in avanti, chi prima del proprio ingresso in carcere seguiva una terapia psicologica, avrà diritto ad essere seguito dallo stesso professionista anche da detenuto. Ed è un risultato importante. Ci sono poi molti altri aspetti dell'accordo che verranno definiti nei mesi a venire, strada facendo: ci aspettiamo, in tal senso, di ricevere suggerimenti e proposte soprattutto da tutti i colleghi delle Asl, del ministero della giustizia, delle cooperative o di altri enti che già adesso, a vario titolo e funzione, lavorano nelle carceri».
«Quello alla salute è il diritto maggiormente leso in carcere - ha detto il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni - Negli Istituti della Regione, un quarto delle richieste di colloquio è legata alla tutela della salute. Il carcere è un luogo duro, in grado di piegare anche persone psicologicamente forti».

«E' per questo che, in questi anni, ci siamo battuti - ha spiegato il Garante - contro i tagli e le riduzioni dell'assistenza psicologica in carcere ed abbiamo collaborato con Asl e Comunità terapeutiche su tutte le questioni più rilevanti inerenti tale ambito. Dal 2012 siamo presenti nel 'Gruppo regionale tecnico scientifico' per il Programma per la riduzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti, degli internati e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale nella Regione Lazio e nel Tavolo tecnico regionale istituito per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG). Consideriamo la firma di questo Protocollo d'Intesa un vero e proprio spartiacque: l'assistenza psicologica ai detenuti assume la stessa rilevanza di ogni altra prestazione sanitaria erogata in carcere». Tra i compiti che il Protocollo d'intesa assegna al Garante c'è innanzitutto la segnalazione di tutte quelle situazioni di disagio, sofferenza psicologica, chiusura difensiva e problematiche depressive al fine di promuovere mirate azioni di presa in carico che vadano oltre il mero intervento farmacologico. L'Ordine degli psicologi del Lazio si impegna a rappresentare e a promuovere la professione dello psicologo all'interno degli Istituti penitenziari e degli Uffici di esecuzione penale esterna e ad assicurare il rispetto del principio della continuità terapeutica.