29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
La deputata grillina annuncia il progetto di riforma del M5s

Chimienti: «Ecco la rivoluzione del Movimento 5 Stelle per la Scuola»

Ieri il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, annunciava lo slittamento della riforma della Scuola, prevista per oggi e annunciata anche dal premier, Matteo Renzi, domenica scorsa. Oggi, invece, a Montecitorio, il Movimento 5 Stelle ha presentato il proprio progetto di riforma dell'istruzione, esplicitato nelle «Sette Soluzioni per la Scuola».

ROMA«Presenteremo le nostre proposte per la scuola. Sono atti concreti, non sono annunci, sono proposte di legge depositate alla Camera e al Senato». Così Silvia Chimienti, deputata grillina, in un'intervista al DiariodelWeb.it, annuncia le proposte del Movimento per rivoluzionare la Scuola.

LA PROPOSTA DI M5S - Il Movimento 5 Stelle ha approntato un documento in cui sono riportate le «Sette Soluzioni per la Scuola». «Noi in conferenza stampa alla Camera, alle ore 11, presenteremo le nostre proposte per la scuola – spiega la deputata pentastellata –. Sono atti concreti, non sono annunci, sono proposte di legge depositate alla Camera e al Senato». Come si legge nel documento, ad ognuno dei sette punti corrisponde una proposta di legge o atti parlamentari approvati, «non stiamo parlando di ipotesi astratte, abbiamo già messo nero su bianco i settori nei quali vogliamo mettere mano per dare soluzioni strutturali e durature: edilizia scolastica, reclutamento docenti, Diritto allo studio e risparmi per le famiglie, classi pollaio, update della scuola ( inglese alla scuola dell'infanzia, ebook, miglioramento offerta formativa, scuola diffusa), salute e sport».

L'EDILIZIA SCOLASTICA - L'attenzione all'edilizia scolastica è sempre stata prerogativa del Movimento, tant'è che nell'emendamento alla Stabilità del 2013, il M5S fece introdurre l'edilizia scolastica tra le voci dell'otto per mille destinato allo Stato. Il Movimento oggi propone un piano triennale (rinnovabile) e lo stanziamento di 591 milioni all'anno. Fondi che verranno impiegati per la rimozione delle barriere architettoniche, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, l'efficientamento energetico e la messa a norma. Della quota sopra riportata, 50 milioni saranno destinati esclusivamente ad interventi volti ad adeguamenti antisismici e contro il rischio idrogeologico.

IL RECLUTAMENTO - Il secondo nodo affrontato dal Movimento 5 Stelle per cambiare la Scuola è quello del Reclutamento. Il premier parla dell'assunzione di 150 mila docenti – scesi a 130 mila oggi –, lasciando fuori molti altri. «La nostra proposta sul reclutamento docenti, molto ampia e strutturata, prevede un piano quinquennale che risolve il problema alla radice in tutti i suoi aspetti. In sintesi, il Piano prevede dal 2015 al 2020 l’assunzione dei 300 mila docenti in graduatoria ad esaurimento e abilitati delle graduatorie d'istituto - da realizzare tramite l'ampliamento degli organici - attraverso la cancellazione della norma Tremonti-Gelmini -, la fissazione del numero massimo di alunni per classe a 22, la reintroduzione del tempo pieno nella scuola primaria e incentivi al part-time per i docenti con più di 25 anni di anzianità di servizio. Poi, dal 2020, verrà applicato un nuovo, sistema di formazione e reclutamento, che impedisca il ricrearsi delle sacche di precariato», scrive la deputata grillina.

DIRITTO ALLO STUDIO - Il terzo punto è quello del Diritto allo Studio e il risparmio alle famiglie: «Noi proponiamo un piano triennale di finanziamento agli istituti scolastici, con aumento dei fondi delle quote annuali, e vincoli più stringenti per la richiesta di contributi volontari alle famiglie». Sul quarto punto, quello delle Classi Pollaio, il Movimento aveva già chiesto che il Governo si muovesse, senza ottenere risposte: «Abbiamo pronta una proposta di legge (Silvia Chimenti) che si associa alla Pdl sul reclutamento: immettendo in ruolo più insegnanti, diventa più semplice e anzi conseguenziale ridurre il numero di alunni per classe. La proposta di legge in primo luogo stralcia la norma Tremonti-Gelmini della Finanziaria del 2008, che ha aumentato di un punto il rapporto alunni/docente per classe, producendo il taglio di 90 mila cattedre. In secondo luogo, fissiamo il numero massimo di alunni per classe a 22 nelle scuole di ogni ordine e grado. Numero che scende a 20 in presenza di alunno disabile».

INGLESE, EBOOK E FORMAZIONE - Per quanto riguarda il punto concernente la lingua inglese, il Movimento 5 Stelle propone l'insegnamento della lingua già dalla scuola dell'infanzia. Altra novità di grosso interesse è la proposta di introduzione dell'integrazione dei libri stampati con materiale didattico multimediale – con un evidente risparmio per le famiglie. Per la formazione, cancellando la riforma Gelmini, i 5 Stelle propongono il ripristino di discipline cancellate. Sul tema tema dell’integrazione scolastica, i grillini propongono «l’introduzione dell'educazione all'affettività e alla sessualità consapevole nelle scuole secondarie di primo grado e nel biennio delle secondarie di secondo grado per combattere le discriminazioni di genere e il bullismo omofobico».

STOP FINANZIAMENTI A SCUOLE PRIVATE - Di grosso interesse anche il nodo relativo ai finanziamenti alle scuole private: ogni anno 500 milioni di euro vengono destinati agli istituti privati. Nella riforma della Scuola del Movimento 5 Stelle tali fondi andrebbero aboliti in toto. L'ultimo punto tocca, invece, la questione da non sottovalutare di Salute a scuola: sport, cibo bio e sano. Proprio per «mettere fine alla zona grigia in cui sull’insegnamento delle scienze motorie nelle scuole primarie, dove l’educazione fisica non viene svolta da personale competente. Noi chiediamo invece che quella materia sia affidata a personale specializzato: i laureati in scienze motorie». Mens sana in corpore sano, diceva Giovenale: oltre allo sport, il Movimento 5 Stelle propone l'introduzione di una dieta sana ed equilibrata che miri a salvaguardare la salute dei più giovani. Due gli emendamenti approvati nell'ottobre 2013: «Il primo prevede l’introduzione di un’adeguata quota di prodotti biologici nelle mense scolastiche. Il secondo riguarda il divieto di somministrazione di cibi sconsigliati e ad alto contenuto di grassi nei distributori di merendine presenti nelle scuole».

LO SLITTAMENTO - «C'erano una serie di provvedimenti previsti per domani, e il ministro Giannini ha annunciato che è slittato – spiega la deputata in riferimento alle ultime dichiarazioni del ministro dell'Istruzione –. Il tutto perché il consiglio dei Ministri non era stato ancora fissato. Ci è sembrata una giustificazione, perché appunto la data del 27 febbraio era stata sbandierata in lungo e in largo, anche da Renzi nella giornata di domenica scorsa. Comunque lo slittamento c'è stato. Noi non sappiamo quale sia il contenute dei provvedimenti perché ci sono indiscrezioni da diversi mesi, ma ancora non è circolato nulla di ufficiale. Crediamo che ci sia uno slittamento anche perché ci sono problemi a reperire le risorse e a far quadrare tutto quello che è stato annunciato. chiaramente è molto lontano dall'effettuabile nei fatti. Si è parlato di annunci che però sono molto difficili da attuare. Stanno cercando di far quadrare, in particolare, la questione dell'organico funzionale, non ci sono i soldi per le 150mila immissioni al ruolo, quindi saranno sicuramente molte meno».

LA QUESTIONE GRADUATORIE - La cancellazione delle graduatorie in esaurimento, annunciate dal governo, «comporta che loro vogliono una data entro cui queste graduatorie in esaurimento non devono più esistere, devono essere chiuse, devono essere eliminate – spiega la deputata Chimineti –. Questo, però, è un po' un lavarsi le mani, perché il problema, in realtà, è molto più complesso. Esistono dei docenti nelle graduatorie che fanno parte di classi di concorso che non esistono più, tipo stenografia, che è una classe di concorso obsoleta, ma si tratta comunque di persone che hanno insegnato in questi anni su altre classi di concorso, quindi sono molto preoccupati per la loro sorte, perché non sanno se il ministro li immetterà nell'organico funzionale o cosa ne sarà di loro. L'obiettivo è quello di chiudere le gare per poter dire finalmente di aver eliminato il precariato in Italia, cosa assolutamente non vera perché i precari sono anche in altre graduatorie e come ben sappiamo ce ne sono almeno il doppio, se non il triplo di quelli che vogliono assumere loro, che sono nelle graduatorie di istituto e che vengono interessati dal piano istituzionale. Secondo noi, invece, occuparsi solo delle graduatorie in esaurimento non è assolutamente tutto. Bisogna considerare anche gli altri precari, che hanno servizio e sono abilitati e quindi meritano a tutti gli effetti di essere assunti. Soprattutto, secondo noi, è sbagliato dire che bisogna esaurire quella categoria a tutti i costi. Cioè bisogna assumere le persone in base al fabbisogno reale delle scuole. Quindi serve un piano di più anni, un piano serio – visto che è previsto un grosso turn over di docenti nei prossimi anni, il 40% dei docenti andrà in pensione e ci sarà sicuramente bisogno di personale abilitato, qualificato che venga assunto. Per cui in base al fabbisogno annuale delle scuole bisogna assumere un contingente di docenti, considerando che sono quelli delle graduatorie».