29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Raddoppio dell' aereoporto di Fiumicino: la protesta di FuoriPista

La morsa dei Benetton sul Leonardo da Vinci

La Corte dei Conti sta indagando su presunte illegittimità relative al progetto del Raddoppio dell'Aeroporto, denominato «Fiumicino Nord», approvato con l'Atto Unico di Convenzione-Contratto di Programma Enac-AdR. I progetti verranno avviati, però, solo in seguito al raggiungimento di 51 milioni di passeggeri all'anno.

ROMA - La Corte dei Conti sta indagando su presunte illegittimità relative al progetto del Raddoppio dell'Aeroporto, denominato «Fiumicino Nord», approvato con l'Atto Unico di Convenzione-Contratto di Programma Enac-AdR. I progetti verranno avviati, però, solo in seguito al raggiungimento di 51 milioni di passeggeri all'anno. È di questi giorni la notizia che è stato insediato un Tavolo di collaborazione permanente tra la Corte dei Conti e l’Autorità Nazionale Anticorruzione di Raffaele Cantone. Ad illustrare la complessa situazione a DiariodelWeb.it è Massimiliano Mattiuzzo, membro del Comitato FuoriPista che da anni si batte per impedire il raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino.

Abbiamo letto di presunte illegittimità rispetto al raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino
In ordine di tempo riteniamo che le trivellazioni e i sondaggi eseguite recentemente per conto di Aeroporti di Roma in aree 1 e 2 della Riserva naturale statale del litorale romano violano alcuni articoli del decreto istitutivo della Riserva. Per noi i lavori dovevano essere autorizzati dall'ente di Riserva, cioè dal Comune di Fiumicino e ciò non è avvenuto. Conseguentemente i lavori si configurano non conformi alle norme vigenti. Nel frattempo il comune di Fiumicino tergiversava «fidandosi» di una memoria consegnatagli dagli avvocati di AdR, che, ovviamente, sostenevano che detti interventi non necessitavano di nessuna autorizzazione, componenti del Comitato, convinti dell'abuso che si stava perpetrando, hanno presentato un esposto alle autorità competenti. L'assurdo della vicenda consiste nel fatto che il Comune, pur sapendo che pochi giorni prima la Commissione di Riserva aveva gli bocciato la richiesta per effettuare in area della Riserva le trivellazioni e i sondaggi geotermici, praticamente per lo stesso tipo di intervento, chiedeva al presidente della Commissione Riserva se necessitavano le autorizzazioni. Il Presidente della Riserva e il Direttore generale del ministero dell'Ambiente – quest'ultimo da noi sollecitato tramite interrogazione parlamentare – non solo confermava quanto da noi sostenuto, ma addirittura imponeva al Comune di intervenire immediatamente, sospendendo i lavori e facendo ripristinare il tutto. Ad oggi, nonostante le nostre insistenze e la documentazione fotografica fornita, accompagnate da una istanza petizione firmata dai cittadini, hanno con la quale denunciato l'avvenuto abuso. Nulla è stato fatto. Una domanda nasce spontanea: se a commettere l'abuso fosse stato un cittadino, il comportamento del Comune sarebbe stato il medesimo? L'esposto sta facendo il suo corso. Ci auguriamo vivamente che siano accertate eventuali responsabilità e negligenze e che della vicenda chi di dovere ne tragga le dovute conclusioni.  

Invece rispetto alle ultimissime notizie relative alla Corte dei Conti?
Le situazioni rappresentate e altri aspetti contenuti nel Pcm, come le modalità di finanziamento delle opere progettate (non mediante investimenti, ma con i proventi derivanti dalle tariffe di imbarco, quindi a carico di passeggeri per le opere in progetto – totale euro 12,5 miliardi – è a carico degli enti pubblici, per le infrastrutture di convenzione all'aeroporto 5,5 miliardi di euro), unitamente all'aggiornamento di alcuni parametri che determinano l'incremento delle tariffe del banco, se non hanno i passeggeri somme inferiori ad una percentuale superiore al 5%, hanno indotto alcuni cittadini vicino al Comitato FuoriPista a scrivere nel 2013 alla Corte dei Conti. Ora apprendiamo dalla stampa che la stessa Corte ha aperto un'istruttoria su presunte illegittimità riguardanti il «raddoppio aeroporto di Fiumicino: un business da 20 miliardi». Evidentemente l'esposto presentato dai cittadini ha un minimo di credibilità, visto che i magistrati della Corte dei Conti hanno aperto un fascicolo, in cui il soggetto preso in esame è l'aeroporto di Fiumicino. Dobbiamo rilevare che sulla vicenda aeroporto di Fiumicino, nonostante le nostre continue e documentate denunce, la politica non ha lo stesso livello di attenzione. Sempre dalla stampa apprendiamo che il magistrato Cantone ha scritto al ministro dei Trasporti. Noi ci auguriamo che anche la Convenzione contratto Enac-AdR sul raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino venga, per la tranquillità di tutti, sottoposta ad un attento esame.  

Quale è il problema della quarta pista all'aeroporto di Fiumicino?
In primo luogo dobbiamo rilevare che il progetto dell'Aeroporto di Fiumicino, nella prima fase, anno 2012-2021, interessa la riorganizzazione delle attuali infrastrutture e la realizzazione di nuovi terminal. Il tutto avviene all'interno dell'attuale perimetro. su questi interventi il Comitato è favorevole, perché riteniamo che Fiumicino debba diventare un vero aeroporto internazionale e non un mega aeroporto per i soli voli low cost. Noi siamo fermamente contrari alla realizzazione del secondo aeroporto, il quale dovrebbe sorgere su 1300 ettari di Riserva, espropriando abitazioni nonché piccole e medie aziende agricole. La realizzazione del secondo aeroporto comporta la costruzione di altre tre piste, nuovi terminal, nuovi piazzali, la stazione ferroviaria dell'alta velocità e tante altre opere, per un totale stimato di 15 milioni di metri cubi. Per noi il secondo aeroporto non serve. È un'opera dal carattere puramente speculativo, sia sotto il profilo finanziario e edilizio. L'attuale aeroporto, a lavori conclusi, può soddisfare una domanda di 70 milioni di passeggeri l'anno. Lo stesso studio Enac del 2012 riguardante il piano nazionale degli aeroporti, nel 2030, per il Lazio, prevedeva una domanda variabile fra i 76 e gli 86 milioni di passeggeri l'anno. Gli aeroporti di Fiumicino, Ciampino e Viterbo, come aeroporti per i voli low cost, erano interessati a soddisfare detta domanda. Nel dicembre 2012, il governo Monti ha approvato la convenzione contratto di programma Enac-AdR aumentando di circa 10 euro per passeggero la tassa di imbarco. Inoltre, sganciava l'aeroporto di Viterbo per i voli low cost e dirottava, per i lavori infrastrutturali su Fiumicino 325 milioni di euro. La giustificazione del secondo aeroporto consisteva nella previsione di 100 milioni di passeggeri annui nel 2044, con incrementi iniziali annui medi del 2,6%. allo stato attuale, nell'aeroporto di Fiumicino, i passeggeri annui sono al di sotto di quanto previsto nel contratto, infatti nei primi tre anni, per i quali disponiamo i dati a consuntivo, il traffico aereo è stato: 2012, 313.850 movimenti anno, con 37,6 milioni di passeggeri annui, rispetto alla previsione di 38,3 milioni di passeggeri, cioè -3,4%; 2013, 301.322 movimenti anno, con 35,9 milioni di passeggeri, rispetto ai 39 milioni di passeggeri previsti, -7,2%; 2014, 312.118 movimenti anno, con 38,6 milioni di passeggeri, a fronte dei 39,6 milioni previsto, -2,5%. Bisogna inoltre sottolineare che Fiumicino senza il contenuto dei passeggeri low cost, 6,9 milioni nel 2012 e 6,1 milioni nel 2013, avrebbe registrato un calo del traffico ancora più rilevante, stimabile tra il 22 e il 25%, rispetto alle previsioni. Nel caso dell'aeroporto di Malpensa, analoghe percentuali negative hanno indotto recentemente l'Enac a ritirare il progetto di costruzione della terza pista. Se sommiamo gli attuali passeggeri di compagnie low cost che utilizzano gli aeroporti di Ciampino e Fiumicino arriviamo a 11 milioni di passeggeri, che nel futuro prossimo si dovrebbero assestare tra i 15 e i 20 milioni, che sommati ai 70 già citati, si arriverebbe a 90milioni di passeggeri l'anno, dunque superando la stessa previsione dell'Enac. Senza consumare ulteriore suolo, si dovrebbe individuare un aeroporto per dedicarlo esclusivamente ai voli low cost. La Regione Lazio, cioè il presidente Zingaretti, nella conferenza Stato-Regione per il nuovo Piano Nazionale per gli Aeroporti, dovrebbe indicare un aeroporto per i voli low cost, altrimenti questi ultimi saranno concentrati in Fiumicino, permettendo di raggiungere nel 2021 i 51 milioni di passeggeri, volume di traffico che, secondo le norme contenute nelle Convenzione contratto-programma, permetterebbe la realizzazione di un secondo aeroporto. Secondo il Comitato FuoriPista, tutti questi elementi e altri molto tecnici, di fatti, violano le norme contrattuali sulle quali Enac dovrebbe senza distrazione vigilare.  

Quali sono gli interessi dei Benetton?
Innanzitutto gestire l'aeroporto, perché con gli aumenti sistematici delle tariffe di imbarco, le azioni di AdR nel mercato borsistico non possono che aumentare di valore. Il raddoppio dell'aeroporto nei fatti è un loro ulteriore interesse. Atlantia detiene il 95% delle azioni di AdR che, a sua volta è controllata dalla famiglia Benetton. Così dicasi per la Maccarese Spa, proprietaria in gran parte dei terreni dove si dovrebbe realizzare il secondo aeroporto, circa 900 ettari su 1300. Nella Convenzione è previsto che le occupazione, le espropriazioni e le acquisizioni di terreni e beni immobili strettamente necessari per lo sviluppo aeroportuale possono essere effettuati dalla concessionaria. Ovviamente, quanto espropriato viene acquisito dal demanio dello Stato. Alla luce di questa situazione, gli espropri e/o le acquisizioni vengono effettuate in famiglia. Per noi del Comitato tutto ciò appare strano, per altri è cosa ottima, visto che è stata introdotta nella Convenzione contratto.