19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
La procura di Palermo per individuare possibili infiltrazioni dell'Isis

Il pericolo jihadista corre sui barconi

Le possibili infiltrazioni di terroristi dell'Isis tra i quasi 200mila migranti sbarcati negli ultimi mesi in Sicilia sono al centro di un'inchiesta aperta dalla Procura di Palermo. L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Gery Ferrara, sarebbe scattata sulla base di segnalazioni di rischio provenienti da fonti legate ai sevizi segreti.

PALERMO - Le possibili infiltrazioni di terroristi dell'Isis tra i quasi 200mila migranti sbarcati negli ultimi mesi in Sicilia sono al centro di un'inchiesta aperta dalla Procura di Palermo. L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Gery Ferrara, sarebbe scattata sulla base di segnalazioni di rischio provenienti da fonti legate ai sevizi segreti. A destare maggior preoccupazione sarebbero i migranti di provenienza libica e siriana. Per il pool palermitano che si occupa di terrorismo, alcuni sospetti avrebbero lasciato il Paese, mentre altri si troverebbero ancora in Italia.

FEDRIGA: COLPA POLITICHE ACCOGLIENZA - «Stop accoglienza, stop all'invio forzato di clandestini sui territori». Il capogruppo leghista alla Camera Massimiliano Fedriga, appresa la notizia dell'apertura dell'inchiesta della procura di Palermo su possibili infiltrazioni dell'Isis tra gli sbarcati, chiede «da subito misure di tutela della sicurezza pubblica»«L'apertura dell'inchiesta della procura di Palermo è il segno - dice in una nota - di un pericolo reale che la Lega denuncia dall'inizio della folle operazione Mare Nostrum. Le politiche di accoglienza indiscriminata del governo hanno alimentato il rischio di infiltrazioni estremiste, ora è fondamentale che, in via cautelativa, si metta la parola fine all'ospitalità forzata dei clandestini sui territori». Se Renzi ha «un barlume di responsabilità - insiste - dice fine all'invasione. E fa chiarezza»«Vista la follia delle politiche filoimmigrazioniste imposte dal governo, tra i principali indagati di questa inchiesta meriterebbe di finire Renzi», conclude Fedriga.