26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
M5S perde un alro pezzo

Currò: Grillo ha deluso 8,5 milioni di italiani. Me ne vado

Il deputato Tommaso Currò ha annunciato la sua uscita dal Movimento 5 Stelle. Intervenendo in Aula alla Camera nel corso delle dichiarazioni di voto sull'intervento di Matteo Renzi sul semestre Ue ha detto: «Dichiarando il mio voto a favore della risoluzione di maggioranza, annuncio la mia uscita dolorosa dal M5S».

ROMA - Il deputato Tommaso Currò ha annunciato la sua uscita dal Movimento 5 Stelle. Intervenendo in Aula alla Camera nel corso delle dichiarazioni di voto sull'intervento di Matteo Renzi sul semestre Ue ha detto: «Dichiarando il mio voto a favore della risoluzione di maggioranza, annuncio la mia uscita dolorosa dal M5S». «Volevo rappresentare le istanze del mio territorio e gli ostacoli maggiori li ho avuti dal gruppo a cui appartengo», ha aggiunto.

I MERITI DEL GOVERNO RENZI - «Questo governo - ha detto Currò - ha il merito di avere adottato per la prima volta decisioni in ambito europeo che hanno marcato discontinuità con le politiche di austerità concause dello stato di crisi in cui versa il paese. Va riconoscuiuto il merito al governo di aver indicato la via di fuga dal declino»«Da un lato - ha osservato Currò - c'è chi di assume la responsabilità del governo del paese e chi tenta di risolvere la crisi esclusivamente con atteggiamenti pregiudizievoli per la stabilità della repubblica. C'è chi intende migliorare le regole per un'Europa più equa e giusta e chi propone alleanze con la destra populista di Farage predicando una deleteria uscita dall'euro e minando il processo di integrazione tra gli stati che ha permesso all'Europa di godere del più lungo periodo di pace».

NIENTE RISPETTO PER ELETTORI - «Con il 25% del consenso elettorale - ha sottolineato - dovevamo contribuire a risolvere i problemi del paese e rendere l'Italia più competitiva nello scenario internazionale invece nonostante il dissenso interno abbiamo giocato alla delegittimazione e alla distruzione senza alcuna forma di rispetto e di responsabilità. Abbiamo usato l'alibi del 51% inteso come unica forma possibile di governo per giustificare una condotta omissiva verso le attese di 8 milioni e 700mila italiani avevano riposto in noi. Condivido il tentativo di rinnovamento della classe dirigente del paese e intendo partecipare attivamente al processo di moralizzazione della politica». «Io - ha concluso Currò - voglio sentirmi sereno ed orgoglioso di lavorare a un progetto politico nel quale riconoscermi e attraverso il quale operare. Queste condizioni non ci sono più in questo gruppo».