Maroni: «Ora siamo noi l'azionista di riferimento del centrodestra»
Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia ed ex segretario federale della Lega Nord, commenta il risultato delle elezioni regionali in Emilia-Romagna e si dice convinto che il Carroccio è in corsa per assumere il ruolo di punto di riferimento del centrodestra. Secondo il Governatore della Lombardia, molti voti sarebbero arrivati anche da Pd, e ciò dovrebbe preoccupare il premier.
MILANO - Per Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia ed ex segretario federale della Lega Nord, con il risultato delle elezioni regionali in Emilia-Romagna il Carroccio «si candida a essere punto di riferimento» del futuro centrodestra. Lo ha detto, a margine di un convegno organizzato dall'Università statale di Milano. «Ho visto le simulazioni di un istituto di ricerca: di voti alla Lega ne sono passati tantissimi anche dal Pd, non solo da Forza Italia e M5s. Per questo ha ragione Salvini a dire a Renzi che deve iniziare a preoccuparsi».
IL FUTURO DELLA DESTRA PASSA PER LA LEGA - Sempre a proposito dell'idea di una Lega Nord ormai pronta ad assumere il ruolo di punto di riferimento del centrodestra, il presidente della Regione Lombardia ha commentato su Twitter l'esito delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, affermando: «Grande @LegaNordPadania, grande @matteosalvinimi, il futuro della nuova politica passa da noi» ha scritto riferendosi al risultato del suo partito, la Lega Nord, e al segretario federale Matteo Salvini.
LE PROTESTE ALLA STATALE DI MILANO - Uno striscione contro il presidente della Regione Lombardia è stato esposto sopra l'ingresso principale dell'università Statale di Milano, in via Festa del Perdono, mentre il leader lombardo partecipava a un convegno per celebrare i 20 anni dello Ieo, l'Istituto europeo per l'Oncologia di Umberto Veronesi, e i 90 anni dello stesso ateneo. Lo striscione, firmato 'Statale Solidale', faceva riferimento agli sgomberi effettuati negli scorsi giorni in alloggi popolari di Milano, controllati dalla Regione attraverso l'azienda Aler, e in particolare alla circostanza denunciata da una donna incinta che sostiene di aver perso il bambino durante una delle operazioni di polizia al Corvetto. «Un morto per gli sgomberi di Aler e Regione. Maroni a un incontro di medicina? Vergogna», si leggeva nel cartello. «Basta sgomberi», lo slogan.
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