1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Il premier dice no a maggioranze variabili

Hashtag di Matteo a Sacconi: «Stai sereno»

E' arrivato il colloquio chiarificatore fra il premier, Matteo Renzi, e il capogruppo Ncd al Senato, Maurizio Sacconi, a un passo dalla rinuncia all'incarico di capogruppo di maggioranza. La decisione dell'esponente del Nuovo Centrodestra era arrivata in seguito all'asse Pd-M5S che in commissione Giustizia al Senato ha approvato il ddl sulla responsabilità civile dei magistrati.

ROMA - E' arrivato il colloquio chiarificatore fra il premier Matteo Renzi e il capogruppo Ncd al Senato Maurizio Sacconi, a un passo dalla rinuncia all'incarico di capogruppo di maggioranza. La decisione dell'esponente del Nuovo Centrodestra era arrivata in conseguenza della costituzione dell'anomalo asse Pd-M5S in commissione Giustizia al Senato che hanno approvato, nella serata di ieri, insieme senza i centristi la nuova legge sulla responsabilità delle toghe.

IL CHIARIMENTO DEL PREMIER CON SACCONI - Il capogruppo di Ncd al Senato riferisce che il premier, Matteo Renzi, lo avrebbe telefonato per chiarire la situazione ed evitare che lasciasse la carica a Palazzo Madama. Afferma Sacconi: «Ho avuto un proficuo colloquio con il presidente del Consiglio Matteo Renzi che mi ha telefonato per garantire il suo impegno a che non si producano mai maggioranze diverse da quella che sostiene il governo, sulla giustizia come su ogni altro contenuto legislativo. In particolare, ha assunto l'impegno a che la maggioranza sia quanto prima ricomposta sullo specifico argomento della responsabilità civile e contabile dei magistrati in relazione al prosieguo dell'iter parlamentare. Gli ho espresso la mia soddisfazione per il rispetto che egli ha dimostrato nei confronti della composizione plurale della maggioranza e, dopo avere riferito il colloquio al presidente Alfano, ho convenuto con lui di proseguire nel mio ruolo di capogruppo in funzione di una maggioranza operosamente unita a sostegno del governo».