18 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Dopo la lite con una bambina di 13 anni su twitter

M5s: Gasparri si dimetta da vice presidente del Senato

Dopo la baruffa mediatica dei giorni scorsi, il M5s parte all'attacco di Maurizio Gasparri, Vice Presidente del Senato. Secondo i grillini il suo ruolo istituzionale è incompatibile con il comportamento infantile e sconsiderato messo in atto dal politico italiano.

ROMA - Dopo la baruffa mediatica dei giorni scorsi, il M5s parte all'attacco di Maurizio Gasparri, Vice Presidente del Senato. Secondo i grillini il suo ruolo istituzionale è incompatibile con il comportamento infantile e sconsiderato messo in atto dal politico italiano.

I FATTI - Suo malgrado, una ragazzina di 13 anni si è ritrovata coinvolta in una lite virtuale con Maurizio Gasparri. Maria Pia T., tredicenne ciccianese, stava difendendo su twitter il suo cantante preferito, l'ipertatuato rapper Fedez, dalle accuse mosse dal politico italiano, che l'aveva apostrofato "coso tatuato», quando si è vista rivolgere personalmente altri epiteti poco galanti. Facendo riferimento al suo profilo facebook, e in particolare alla foto della ragazza, Gasparri ha risposto alla giovane: "Sei messa male: meno droga, più dieta", strizzando l'occhio alle rotondità dell'adolescente. Un'offesa che però non è passata inosservata sotto lo sguardo vigile del popolo del web, che si è letteralmente rivoltato contro Gasparri.

AIROLA (M5S): VOGLIAMO LE DIMISSIONI DI GASPARRI - «Oggi chiederemo le dimissioni di Maurizio Gasparri da Vice Presidente del Senato: questo ruolo è incompatibile con chi ha offeso su Twitter una ragazzina di soli 13 anni. Lo stesso Gasparri questa mattina ci ha impedito di intervenire in Aula a inizio seduta per chiedere le sue dimissioni, ma porteremo comunque la nostra richiesta all'attenzione dell'Aula del Senato nel corso della seduta». Lo afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato, Alberto Airola.

E ANCHE NEL M5S SI FA A PUGNI - Lo stesso senatore Alberto Airola, si è reso protagonista di un'altra baruffa. Non va data per scontata, infatti, la procedura di espulsione dal gruppo del Movimento 5 stelle per la deputata piemontese Eleonora Bechis. "Bisogna vedere se la presentano, e il risultato della discussione (nell'assemblea congiunta di deputati e senatori prevista per stasera, ndr) potrebbe essere un boomerang per loro": lo ha spiegato Walter Rizzetto, deputato friulano, esponente dell'ala dei cosiddetti "dissidenti". Rizzetto è stato protagonista la scorsa settimana di un alterco ai limiti dello scontro fisico con il capogruppo M5S al Senato Alberto Airola, proprio a proposito del caso Bechis, della quale aveva preso le difese. La deputata piemontese vive da tempo una tensione con i suoi colleghi della stessa regione e con alcuni attivisti e gruppi locali, uno scontro che è sfociato anche in una querela da lei sporta nei confronti di un consigliere municipale torinese. Il rifiuto di Bechis di ritirare la querela potrebbe aver spinto i suoi colleghi ad accelerare sull'ipotesi di espulsione, un tema rilanciato oggi dal deputato piemontese Ivan Della Valle, conversando con i giornalisti alla Camera. «Se Della Valle lo ha detto a voi giornalisti, è probabile che non sia una sua idea ma dietro ci sia una cosa organizzata, che lo abbia mandato qualcuno - ha aggiunto Rizzetto - ma questo non vuole dire che l'esito sia scontato, in caso di votazione».