De Magistris pensi a Napoli
Il giorno dopo la condanna a quindici mesi per abuso d'ufficio, il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris, si difende: «Si tratta di un errore giudiziario«. Da Forza Italia, Nitto Palma chiede che il sindaco pensi alle sorti della città; Franco Cardiello pretende le dimissioni; dal Pd ci si interroga sul problema più evidente: quali le sorti politiche di Napoli?
ROMA - Il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, si difende e parla di «errore giudiziario». Dalla politica arrivano commenti e incitazioni alle dimissioni.
PALMA: IL SINDACO PENSI ALLA CITTÀ - Il senatore di Forza Italia Nitto Francesco Palma - presidente della Commissione Giustizia del Senato - dichiara, infatti, in una nota: «Che strana la vita. Leggo che il sindaco de Magistris, analogamente a tanti suoi imputati, si definisce vittima di un errore giudiziario e sconvolto per l'ingiustizia subita. Da garantista non a corrente alternata, auspico che il sindaco de Magistris possa far valere la sua innocenza nei successivi gradi di giudizio». E aggiunge: «Sono altresì certo che de Magistris, come da lui stesso spesso affermato su vicende giudiziarie altrui, continui a nutrire rispetto per la magistratura e per la sentenza che lo riguarda. Mi auguro, inoltre, atteso l'art.11 della legge Severino, secondo cui gli amministratori condannati anche solo in primo grado per il reato di abuso in atti d'ufficio devono essere sospesi di diritto dalla carica per un periodo fino a 18 mesi, che il sindaco de Magistris rifletta sulla irretroattività della norma e, in ragione della consolidata giurisprudenza sul punto, tutta nel senso - conclude Palma - della retroattività, assuma le decisioni di conseguenza nell'esclusivo interesse della città di Napoli».
LE CONSEGUENZE DI NAPOLI - Da Napoli arriva una nota congiunta di Venanzio Carpentieri, segretario provinciale del Pd, e il gruppo consiliare del Partito democratico di Napoli, che si interroga sul problema politico che il caso solleva: "Prendiamo atto del dispositivo di sentenza emesso ieri dalla X sezione penale del Tribunale di Roma nei confronti del sindaco Luigi de Magistris, rispetto al quale facciamo nostro il principio garantista per cui nessuno può essere considerato colpevole fino a sentenza definitiva di condanna». La nota continua poi: «Ciò detto, sul piano squisitamente processuale, non possiamo non manifestare preoccupazione per le conseguenze che tale vicenda potrebbe produrre sulle sorti della città. La riflessione, in questo caso, è tutta politica e - conclude il comunicato - s'impone con forza dopo che il Consiglio comunale di Napoli, convocato per la discussione sul bilancio, si è sciolto anzitempo per mancanza del numero legale».
FI: VIOLATA LA COSTITUZIONE, ORA FUORI DAI GIOCHI -Franco Cardiello, senatore di Forza Italia e membro della commissione Giustizia di Palazzo Madama, fa la voce dura con De Magistris e chiede al primo cittadino di Napoli di dimettersi: «Dopo la clamorosa condanna a 15 mesi di reclusione, Luigi De Magistris si deve dimettere. Diversamente, il prefetto di Napoli lo sospenda come è già accaduto a Terzigno ed in altri casi. Napoli non merita di essere amministrata da un signore, ex magistrato, che ha abusato dei suoi poteri violando la costituzione».
ZERO GARANTISMO - In conclusione, Cardiello ricorda gli errori compiuti da De Magistris nelle vesti di magistrato e, a causa di questi, non gli è possibile ora parlare di garantismo: «Proprio De Magistris, che da magistrato ha provocato danni enormi applicando all'esercizio della sua professione una becera cultura forcaiola a prescindere ora non può invocare il garantismo. Si deve solo dimettere dimostrando, almeno in questa circostanza, un minimo di coerenza con sé stesso e con l'impostazione culturale che ha contraddistinto le sue azioni ed i suoi comportamenti». E il senatore Cardiello anticipa poi: «Temo purtroppo che non lo farà e pertanto ad horas presente per chiedere che il prefetto provveda, come accaduto in altri casi simili e persino meno gravi, a sospendere De Magistris dalle funzioni di sindaco di Napoli».