30 luglio 2025
Aggiornato 23:00
Fiducia al Presidente della CEI

Papa Francesco: Bagnasco non fa la fine di Bertone

Per Bergoglio Bagnasco è la figura giusta per guidare il Consiglio episcopale italiano fino alla scadenza dell'attuale mandato. L'arcivescovo di Genova in occasione dell'apertura del consiglio permanente della Cei denuncia il genocidio dei cristiani in corso, ricorda la centralità della famiglia e rimprovera l'assenza dell'Europa nelle morti del Mediterraneo.

CITTÀ DEL VATICANO - Fino al 2017, Angelo Bagnasco sarà Presidente della Conferenza episcopale italana, fino «alla scadenza dell'attuale mandato". Questa la volontà di papa Francesco che conferma che solo dopo quella data la Cei applicherà la nuova legge elettorale che, su impulso dello stesso Jorge Mario Bergoglio, l'assemblea dei vescovi italiani dovrebbe approvare il prossimo novembre per sostituire il sistema di designazione papale del presidente dei vescovi italiani con una sorta di elezione. Questo quello che emerge dalle parole dello stesso Bagnasco, arcivescovo di Genova, in occasione dell'apertura del consiglio permanente della Cei, che si svolgerà da oggi a mercoledì. 

SODDISFAZIONE DEL PAPA PER MODIFICHE STATUTO«Iniziamo il Consiglio Episcopale di settembre avendo nella memoria del cuore l'incontro con il Santo Padre Francesco, che ha aperto l'assemblea generale di maggio, durante la quale - seguendo le indicazioni del Papa - abbiamo rivisitato il nostro Statuto e il Regolamento su alcuni punti», afferma il cardinale Bagnasco. «I risultati sono stati prontamente presentati al Santo Padre che ha espresso piena soddisfazione, ed hanno già ricevuto la 'recognitio' della Santa Sede. Le modifiche apportate andranno in vigore - per espressa volontà del Sommo Pontefice - alla scadenza dell'attuale mandato del Presidente», ha proseguito l'arcivescovo di Genova, confermato alla testa della Cei nel 2012. «Mentre ringrazio per la confermata fiducia del Vescovo di Roma, desidero, in questa autorevole sede, rinnovare la mia gratitudine a tutti i Confratelli per l'impegno generoso, responsabile e fraterno, che insieme abbiamo vissuto durante l'Assemblea Generale». Bagnasco non ha illustrato il nuovo meccanismo elettorale che - come era emerso a conclusione dell'ultima assemblea generale - prevede l'elezione di una terna di nomi da sottoporre alla scelta del Papa. Quella italiana è l'unica conferenza episcopale del mondo che non elegge il proprio presidente, nominato sinora dal Papa, che oltre ad essere vescovo di Roma è anche primate d'Italia.

IL GENOCIDIO DEI CRISTIANI - Bagnasco ha colto l'occasione dell'apertura del consiglio permanente della Cei per toccare alcune tematiche delicate e scottanti del momento. La prolusione del presidente della Cei ha preso le mosse dalla questione della persecuzione dei cristiani, ricordando le tre suore uccise pochi giorni fa in Burundi, denunciando «l'oscura seduzione del fanatismo terroristico». Per Bagnasco, «l’uomo che uccide è un uomo morto; morto nell’anima, nell’intelligenza, nella dignità». Bagnasco rivolge poi un appello a ogni istituzione politica, culturale e religiosa a prendere le distanze in modo chiaro, pubblico e definitivo da questa ferocia: In non poche aree è esplicito anche l’inaccettabile progetto di cancellare "la presenza cristiana. Come non pensare alla volontà di un genocidio?». 

SALVAGUARDARE LA FAMIGLIA - L'attenzione del presidente della Cei si sposta poi sul prossimo Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia: «Sarebbe gravemente fuorviante – ha sottolineato il presidente della Cei – ridurre i lavori del Sinodo, come sembra essere indotto dalla pubblica opinione, alla prassi sacramentale dei divorziati risposati». Bisogna salvaguardare la famiglia: «In un progetto di vita che un uomo e una donna pubblicamente dichiarano e assumono con il matrimonio, – continua l'arcivescovo di Genova – la collettività riconosce un ‘soggetto’ con doveri e diritti ai quali lo Stato si obbliga». 

I MORTI DEL MEDITERRANEO: DOV'E' L'EUROPA? - Parole importanti vengono pronunciate anche per la tragedia dei 1800 migranti morti nel Mediterraneo nell'ultimo anno: «Torniamo a chiederci, dov’è l’Europa? Come diceva il Santo Padre, dobbiamo dichiararla tristemente una ‘non-Europa’? Non vorremmo mai questo; vogliamo vedere l’Europa casa dei popoli e delle Nazioni. Casa, non ‘albergo’ dove i più ricchi e potenti possono meglio alloggiare; casa rispettosa delle storie diverse, mano che accompagna, non che schiaccia arrogante e matrigna».

IL MESSAGGIO ALLE SCUOLE CATTOLICHE - Dopo l'invito alla politica «di fare rete ‘super partes’ poiché la gente è stremata e non può attendere oltre" in questo periodo di recessione, il cardinale Bagnasco rivolge un pensiero di incoraggiamento alle scuole pubbliche cattoliche poiché, «a causa dell’inadempienza legislativa, insieme alle famiglie e ai docenti fanno enormi sacrifici per resistere e così assicurare un’offerta formativa di qualità, tra l’altro facendo risparmiare allo Stato, ogni anno, almeno sei miliardi di euro».