18 aprile 2024
Aggiornato 14:00
M5s a Renzi

Di Maio: Ci alleiamo con Fi

Luigi Di Maio, vicepresidente grillino alla Camera, sostiene che "pur di ottenere una legge elettorale democratica e impedire ai condannati di sedersi in Parlamento, siamo disponibili anche a unire le forze con Fi". Il dialogo con il Pd non è finito, e il M5s attende risposte sulle preferenze e l'immunità.

ROMA - Mentre Matteo Renzi si gioca la sua credibilità politica nel tentativo di portarsi a casa le riforme, e nel più breve tempo possibile, all'opposizione si tessono trame silenziose: forse anche tra il M5s e Fi.

In caso di accordo, non avreste nessun imbarazzo nel votare anche insieme con Berlusconi?, hanno chiesto in un'intervista a Il Mattino a Luigi Di Maio, vicepresidente grillino alla Camera.  E la sua risposta è stata: "Abbiamo già votato con la Lega o Sel su altre questioni». «Un po' di imbarazzo a votare con il suo partito lo avrei ugualmente - continua nell'intervista Di Maio - ma pur di ottenere una legge elettorale democratica e impedire ai condannati di sedersi in Parlamento, siamo disponibili a sommare i voti nostri anche a quelli di Forza Italia».

Di Maio (M5s): Non arrivano risposte - Prosegue il vicepresidente pentastellato: con il Pd «il dialogo non è finito e attendiamo la risposta definitiva. Temiamo però che si voglia temporeggiare, per questo occhi aperti al Senato, ma attendiamo ancora di capire cosa il Pd voglia fare sulle preferenze, lo stop all'immunità, il doppio turno di lista e gli altri punti che abbiamo posto sul tavolo". Secondo Di Maio, «la verità è che vogliono perdere tempo e accampano scuse di ogni tipo per giustificarsi con Berlusconi. Noi restiamo convinti che se nella nuova legge elettorale verranno introdotte le preferenze e se nel nuovo Senato verrà abolita l'immunità avremmo fatto un buon lavoro. Eravamo accusati di essere chiusi e ora che abbiamo messo sul tavolo il nostro democratellum per discuterlo con loro, non arrivano risposte».

Petrocelli (M5s): Devono decidere i cittadini  - Oltre a quella di Di Maio, altre voci si levano dal M5s. "Solo dopo che tutti gli italiani si saranno espressi sull'elettività del Senato, il 76% è a favore secondo alcune rilevazioni, e la riduzione contestuale di deputati e senatori, l'87% è a favore, si potrà proseguire con l'approvare il testo seguendo le indicazioni del popolo": lo ha detto Vito Petrocelli, capogruppo M5s in Senato, rilanciando la proposta di referendum consultivo d'indirizzo su alcuni temi riguardanti le riforme costituzionali.

«Tutti a parole si appellano ai 'cittadini'. In pochi mesi si può approvare questo disegno di legge costituzionale ed indire la consultazione popolare nei primi mesi del 2015", ha spiegato Petrocelli, concludendo: «Renzi faccia votare subito i cittadini su questo. Altrimenti dovrà giustificare perchè non vuole dar loro la parola».