Gasparri: «Con umiltà e con i piedi per terra. Così bisogna ripartire nel centrodestra»
Il senatore di Forza Italia: «Consapevoli che al momento non ci sono in campo fenomeni di nuova o vecchia generazione in grado di ribaltare in un lampo la situazione. Nelle città ha vinto una voglia di cambiamento che in diversi casi ha portato il centrodestra alla vittoria laddove è apparso alternativo a potentati senescenti. Servono sia esperienza che rinnovamento»
ROMA - «Con umiltà e con i piedi per terra. Così bisogna ripartire nel centrodestra dopo questo turno elettorale, consapevoli che al momento non ci sono in campo fenomeni di nuova o vecchia generazione in grado di ribaltare in un lampo la situazione. Nelle città ha vinto una voglia di cambiamento che in diversi casi ha portato il centrodestra alla vittoria laddove è apparso alternativo a potentati senescenti. Servono sia esperienza che rinnovamento». Lo dichiara in una nota il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «L'improvvisazione va messa al bando, come il pressapochismo di chi - osserva - pensa di fare in un lampo un cammino che richiede tempo. Bisogna poi dare un senso di futuro e di unità. Forza Italia dovrà essere la locomotiva di questo nuovo viaggio di una coalizione moderata, senza arroganza ma invitando a analoga umiltà chi non ha trovato numeri per lanciare nuovi progetti o guidare ancora città. Bisogna ripartire da fatti concreti».
LE SCADENZE DEL CENTRODESTRA - «Nelle prossime ore - rimarca Gasparri - abbiamo due scadenze. Dobbiamo difendere l'elezione diretta del Capo dello Stato che la sinistra oscurantista non vorrebbe nemmeno ammettere alla discussione. E dobbiamo sostenere mercoledì al Senato la mia mozione per bloccare Mare Nostrum». «L'Africa - prosegue - è pronta a scivolare in casa nostra. È un dramma della comunità internazionale, non un onere solo dell'Italia. Basta sbarchi. Partiamo da questioni essenziali. Il percorso non sarà né breve né facile, ma la sinistra non è imbattibile. E lo hanno dimostrato i risultati di Ascoli Piceno, Urbino, Foggia, Perugia, Spoleto, Padova. È il momento dell'unità, della schiettezza e dell'impegno. Parlar chiaro senza risse. Cambiare senza illudersi, come talvolta è avvenuto, che l'ultimo arrivato avesse per forza ragione. Diamoci da fare - conclude l'esponente di Fi - senza facili illusioni o pessimismi cosmici».
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