L'Europa e i dolori del «giovane» Silvio
Silvio Berlusconi, di certo, presentando domani le liste di Forza Italia alle 16 nella sede di San Lorenzo in Lucina parlerà di squadra forte e competitiva. Ma in Transatlantico non si fa fatica a raccogliere sfoghi di esponenti azzurri per quelle candidature che appaiono complessivamente deboli
ROMA - L'Europa - intesa come Corte di Strasburgo - gli ha dato un dolore rigettando un secondo ricorso contro l'incandidabilità. Ma anche l'Europa che nascerà con le elezioni del 25 maggio è fonte di ore di travaglio. Silvio Berlusconi, di certo, presentando domani le liste di Forza Italia alle 16 nella sede di San Lorenzo in Lucina parlerà di squadra forte e competitiva. Ma in Transatlantico non si fa fatica a raccogliere sfoghi di esponenti azzurri per quelle candidature che appaiono complessivamente deboli. Il timore ormai non è più soltanto quello di scendere sotto il 20% e di piazzarsi terzi, ma addirittura quello di toccare quota 15%. Per questo l'ex premier, ora che gli sono stati assegnati servizi sociali soft, ha promesso che guiderà la rimonta. In chiaro, lo fa intendere anche Giovanni Toti, suo consigliere politico e capolista per il Nord-ovest. «Silvio Berlusconi - afferma - sarà in campo anche in questa campagna elettorale per far sì che Forza Italia guadagni in Europa una delegazione forte».
Niente nomi a effetto, praticamente nessuna sorpresa tranne forse quella di schierare il volto tv di Alessandro Cecchi Paone nella circoscrizione Sud. Fuori l'ex ministro Claudio Scajola, confermato Clemente Mastella. Al nord est dietro alla capolista Elisabetta Gardini ci sarà il leader dell'Esercito di Silvio, Simone Furlan. Nelle Isole le liste saranno guidate da Gianfranco Micciché mentre al Centro è straconfermato Antonio Tajani.
La riunione sulla compilazione delle liste è andata avanti ieri fino a notte inoltrata, pare che lo stesso Berlusconi non ne sia particolarmente soddisfatto. E a pesare sarebbe anche la contrarietà della fidanzata Francesca Pascale. Come era inevitabile, d'altra parte, la scelta dei candidati per Bruxelles è stata specchio di un partito in stato di scontro interno perenne: soprattutto quello tra il cerchio magico e la vecchia guardia non accenna a calare, a dispetto delle smentite. Insomma, fatte le liste restano i veleni.
I big, ad esempio, incassano con grande soddisfazione il ruolo di Raffaele Fitto capolista al Sud. La preferenza - è la convinzione - dimostrerà chi porta veramente i voti e non potrà non avere conseguenze sugli equilibri interni. Per questo sarebbe scattato l'allarme del cosiddetto cerchio magico che - viene riferito - legge con sempre maggiore sospetto le mosse fatte sulle liste da Denis Verdini.
Problemi ci sarebbero stati anche nella scelta delle candidature del nord-ovest, dove dietro Giovanni Toti sono state riconfermate le uscenti Licia Ronzulli e Lara Comi. L'aspettativa minima, infatti, è quella di 'portare a casa' una pattuglia di 17 eurodeputati, corrispondente a circa il 20% dei consensi, ma l'inserimento di alcuni portatori di voti, come per esempio il piemontese Alberto Cirio o Stefano Maullu potrebbero 'condizionare' i nomi degli eletti.
Silvio Berlusconi ha dunque promesso a chi ha avuto modo di parlargli di impegnarsi nella campagna elettorale e cercare di 'rianimare' i sondaggi: l'ultima volta il Pdl prese il 26% dei voti ma non c'erano ancora state le scissioni di Fini prima e Alfano poi. Il punto è che il battage, che sarà in buona parte televisivo, non potrà essere impostato sul caro vecchio cavallo di battaglia anti-giudici visti i paletti del Tribunale di sorveglianza di Milano. Il messaggio, dunque, dovrebbe essere incentrato sull'Europa e sulla necessità di andare a Bruxelles per far pesare di più gli interessi dell'Italia. Serve «una delegazione forte, preparata e autorevole - dice non a caso Toti - in grado di difendere gli interessi degli italiani che in questi anni hanno contato troppo poco in Ue».
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