2 maggio 2024
Aggiornato 14:30
Governo

Senato freddo con Matteo Renzi

Il premier ha strappato a Palazzo Madama il primo applauso dopo 9 minuti. Reazioninon proprio entusiaste anche da parte dei banchi del governo, con Fabrizio Cicchitto (Ncd) che dice: «Un limite del discorso è costituito dal fatto che in esso non c'è l'esposizione compiuta dei vari aspetti del programma per cui il confronto nel merito è rinviato»

ROMA - Ci sono voluti nove minuti al presidente del Consiglio Matteo Renzi per riuscire ad ottenere il primo applauso dall'aula del Senato. Il gelo, e un brusio dai banchi della Lega guidato dal vicepresidente dell'assemblea Roberto Calderoli, ha accolto le parole del capo del Governo che si è proposto come «ultimo presidente del Consiglio a chiedere la fiducia al Senato». Il primo applauso, polemico, è arrivato dai senatori del Movimento 5 stelle quando Renzi ha citato la possibilità teorica di andare alle elezioni anticipate. Subito compensato da un applauso sincero dai banchi del centrosinistra, quando il leader del Pd ha replicato ai grillini rivendicando il fatto che «il Pd non ha mai avuto paura di andare alle urne, e ha vinto in più occasioni. Lo stesso non possiamo dire di voi».

M5S, RENZI RAPPRESENTA BANCHE E POTERI FORTI - Propio il leader del M5s, Beppe Grillo, è stato il primo a commentare su Twitter il discorso del presidente del Consiglio: «Renzie rappresenta le banche e i poteri forti, è giovane ma allo stesso tempo vecchio. Non è credibile».
Sfiduciamo Renzie». I senatori del M5s hanno aggiunto: «Renzi accusa Beppe Grillo di non essere democratico. Peccato che il Movimento 5 Stelle consulti i propri iscritti su ogni singola legge presentata nelle istituzioni ed organizzi referendum online, specialmente su questioni di massima importanza come la legge elettorale. Renzi ha mai chiesto agli iscritti del Pd se fosse opportuno chiudersi in una stanza con un pregiudicato espulso dal Senato, per fare un accordo sulla legge elettorale e sulle altre riforme? Se Renzi vuole lezioni di democrazia, dal Movimento 5 Stelle e da Beppe Grillo può solamente imparare!».

FDI, MEGLIO CONTE MASCETTI - La presidentessa di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni ha twittato: «Finora, in confronto al discorso di Renzi, la supercazzola del conte Mascetti era un serio programma di governo...». In un successivo tweet il capogruppo alla Camera di Fdi ha espresso solidarietà ai «poveri giornalisti che devono individuare i passaggi chiave del discorso di Renzi» durante la diretta televisiva.

SEL, SPOT E PROPAGANDA - Non è piaciuto a Nichi Vendola, leader di Sinistra ecologia libertà, il discorso di insediamento di Renzi al Senato «Sono un po' spiazzato - ha commentato con i cronisti a palazzo Madama - dallo stile inusuale del discorso a braccio prevalentemente fatto di spot e propaganda». Eppure, ha osservato, «quello che nasce oggi è un governo politico, forse destinato al 2018, non c'è più la pezza d'appoggio dell'emergenza».
Secondo Vendola «non c'è un'analisi delle ragioni della crisi, del declino, della disoccupazione» ma «sulle politiche industriali e il mercato del lavoro una serie di frasi da conversazione al bar». Il presidente della Regione Puglia salva solo la parte delle dichiarazioni programmatiche «sulla scuola e il patto di stabilità: è l'unica buona notizia. Non lo sosterremo dalla A alla Z, inutile cercare appigli, non è un'apertura - ha detto fra le altre cose il leader di Sel - ma noi faremo opposizione non come urlatori ma leggendo i provvedimenti e cercando di migliorarli».

FI, MINESTRONE MAL ASSORTITO - Giudizio poco positivo anche per Altero Matteoli, senatore di Forza Italia: «Deludente. Un minestrone male assortito. Un intervento, quello di Renzi, tutto giocato sulla demagogia, l'ilare e il banale, in perfetto stile con il personaggio».
«Renzi - ha aggiunto - è riuscito a non essere chiaro neppure sulla legge elettorale che non si comprende se si fa o meno o se prima si deve aspettare la riforma del Senato. Nulla sui problemi del Meridione. Per il resto titoli, titoli e titoli».

NCD, CONFRONTO IN MERITO RINVIATO - Infine qualche critica è arrivata anche dai compagni di maggioranza del Nuovo centrodestra. Fabrizio Cicchitto ha detto:«Un limite del discorso di Renzi è costituito dal fatto che in esso non c'è l'esposizione compiuta dei vari aspetti del programma per cui il confronto nel merito è rinviato. Per altro verso però quello di Renzi per molti aspetti è un discorso stimolante perché è sotteso dallo sforzo di andare oltre le tradizionali contrapposizioni frontali fra il centrodestra e il centrosinistra».
«E' evidente - ha aggiunto - che la sorte del governo sarà poi affidata alla realizzazione di una serie di riforme innovative sul piano istituzionale e su quello economico e sociale. Per ciò che riguarda la legge elettorale e le riforme istituzionali fra le quali è essenziale il superamento del bicameralismo è evidente la connessione politica e temporale fra le due riforme: questo è il nesso stabilito dall'emendamento Lauricella. Sui diritti di cittadinanza e sulle unioni civili il Presidente Renzi ha espresso una metodologia di approccio che può consentire di arrivare a soluzioni legislative equilibrate andando anche in questo caso al di là degli schemi tradizionali».