26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Dossier nucleare

Bonino fiduciosa per un accordo con l'Iran

Il Ministro degli Esteri: «Rispetto a Khatami c'è un elemento ulteriore che può aiutare nella sua pesantezza ed è la questione economica dell'Iran, con la questione demografica e sociale»

ROMA - La «finestra semiaperta» per un accordo con l'Iran «non ci sarà per sempre», ma le condizioni che si sono create con l'avvento alla presidenza di Hassan Rohani lasciano Emma Bonino «più fiduciosa» rispetto all'epoca dell'ex presidente Mohammad Khatami. Lo ha sottolineato lo stesso ministro degli Esteri italiano, tornata di recente da un viaggio a Teheran, nel corso di una lunga intervista a Radio Radicale.

«Rispetto a Khatami c'è un elemento ulteriore che può aiutare nella sua pesantezza ed è la questione economica dell'Iran, con la questione demografica e sociale», ha ricordato la titolare della Farnesina, «La situazione è più grave che ai tempi di Khatami: molti la attribuiscono solo alle sanzioni, io penso che siano le sanzioni più altro». Siamo infatti di fronte, ha aggiunto il capo della diplomazia italiana, «a un Paese a inflazione alta, con asset bloccati, senza tecnologia e con una pressione demografica di una società giovane che non si ricorda né lo shah, né la rivoluzione del 1978, che ha altre esigenze...».

L'Iran, ha aggiunto Bonino nella sua analisi, «ha poi la caratteristica di non essere anti-occidentale (...) Questa maggior pesantezza economica mi sembra uno degli elementi di sostanza che sostiene l'apertura a Rohani e (al ministro degli Esteri, Javad) Zarif, che è dovuta a fattori veri».

E' tuttavia «indubbio», secondo il ministro degli Esteri, «che il tempo è sicuramente un fattore essenziale. Questa finestra semiaperta non ci sarà per sempre: per mille ragioni, lo stesso Zarif lo diceva ricordando le mozioni di sfiducia che deve spesso fronteggiare. Questo dobbiamo saperlo...».

Lunedì riprendono negoziati con 5+1 a Ginevra - I negoziati tecnici tra gli esperti dell'Iran e quelli dei Paesi del gruppo «Cinque più Uno» riprenderanno lunedì a Ginevra. Lo ha annunciato Abbas Araghchi, il capo dei negoziatori iraniani, citato dall'agenzia di stampa Irna.

«I negoziati tecnici tra Iran e gruppo Cinque più Uno riprenderanno lunedì 30 dicembre a Ginevra (...) per definire le modalità di applicazione dell'accordo» concluso lo scorso 24 novembre tra l'Iran e le grandi potenze, ha dichiarato Araghchi.
I negoziati erano stati interrotti in concomitanza con le vacanze di Natale.

Due round di colloqui sono stati finora realizzati tra la repubblica islamica e il gruppo «Cinque più Uno», fondato dai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Russia, Cina) più la Germania. Araghchi, che è anche il vice ministro degli Esteri, aveva dichiarato il 22 dicembre che i negoziati facevano lenti progressi a causa di «alcune interpretazioni» dei punti dell'accordo nucleare di Ginevra, senza tuttavia fornire nuovi dettagli.