1 settembre 2025
Aggiornato 15:00
Consob

Il governo vuole aumentare i commissari Consob, polemiche anche dalla maggioranza

L'esecutivo ha presentato emendamento al ddl stabilità per introdurre due nuove poltrone nella commissione di vigilanza. Calderoli: «E' una misura vergognosa ed è indecente perché rappresenta un aumento dei costi privo di copertura e tradisce lo spirito della spending review». Ncd: «Si tratterebbe di una scelta di totale controtendenza»

ROMA - Polemiche alla Camera sul possibile aumento di commissari della Consob.
Il governo ha presentato emendamento al disegno di legge (ddl) stabilità in commissione Bilancio della Camera, chiedendo che i commissari di vigilanza finanziaria passino dai tre attuali a cinque. Le due nuove poltrone costerebbero 300mila euro l'una.

GIÀ TAGLIATI DA MONTI - Se l'emendamento passasse si tornerebbe indietro di due anni, quando il governo Monti, nell'ambito di una politica di spending review, aveva tagliato i costi di tutte le autorità indipendenti tra cui l'autorità di vigilanza sulla Borsa.

CALDEROLI (LN), VERGOGNOSO - Per Roberto Calderoli, leghista e vicepresidente del Senato, è «scandaloso che il governo presenti un emendamento alla legge di stabilità per innalzare da 3 a 5 il numero dei componenti della Consob. E' una misura vergognosa - ha affermato in una nota - perché tutte le altre authority restano a tre, è indecente perché rappresenta un aumento dei costi privo di copertura e tradisce lo spirito della spending review. Sembra proprio che il governo con questo aumento numerico voglia costruire un cordone sanitario attorno a operazioni delicate modello Telefonica o Mps».

CROSETTO (FDI), FAVORE A POTERI FORTI – Il coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia (Fdi), Guido Crosetto, ha tuonato: «Sono contento che anche Renato Brunetta abbia deciso oggi di scendere in campo al nostro fianco nella battaglia contro la 'privatizzazione? di Bankitalia. Oggi però si è aggiunto un altro tema, l'ennesimo tentativo di Letta di compiacere i poteri forti».

CALCOLI DI POTERE - Crosetto ha proseguito: «In tempo reale, dopo che ieri mattina il presidente della Consob Vegas ha preso una posizione non prona su Telefonica, il governo ha presentato un emendamento non coperto alla legge di stabilità per aumentare i membri del Cda da 3 a 5. Strano in epoca di spending review. Il motivo è chiaro: ieri scadeva anche uno dei 3 attuali membri e, se passasse l'emendamento, Letta si troverebbe dal primo gennaio 2014 nelle condizioni di nominare 3 membri su 5 e non uno su 3. In questo modo otterrebbe la maggioranza di Consob, che ha in discussione proprio ora due dossier importanti: Telefonica e sanzioni Mps».

FI, NCD, M5S, PD BATTETE UN COLPO - Il coordinatore di Fdi ha concluso: «Constatiamo ormai ogni giorno questa bipolarità del presidente Letta che parla di interessi nazionali e poi pare interessato solo alle grandi lobby. Mi auguro che Forza Italia (Fi), Nuovo centrodestra (Ncd), Movimento 5 stelle (M5s) e lo stesso Renzi, che sono certo sia all'oscuro di questa manovra, possano battere un colpo. A differenza di ciò che hanno fatto, con l'esclusione di Brunetta, su Bankitalia».

NCD, SIAMO CONTRARI - «Siamo assolutamente contrari a che venga inserita nella legge di stabilità una norma che aumenti da 3 a 5 i consiglieri Consob. Si tratterebbe di una scelta di totale controtendenza rispetto a quelle assunte anche in precedenti provvedimenti, che prevedono la diminuzione di poltrone nei vari organismi». Lo hanno dichiarato, in una nota congiunta, Enrico Costa, presidente dei deputati di Ncd, Barbara Saltamartini, vicepresidente della commissione Bilancio, e Raffaele Vignali, capogruppo Ncd in commissione Attività produttive.