25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
La protesta in Ucraina

Bonino: in Ucraina è assolutamente prioritario «evitare una guerra civile»

Il Ministro degli Esteri vede la stampa estera. Sulla missione Mare Nostrum dice: sarà sostenibile «unilateralmente dall'Italia fino alla fine di dicembre. Occorre capire se le preoccupazioni sono europee o solo nazionali, cosa che riteniamo irresponsabile». Su Olli Rehn: «Ho trovato le sue parole fuori squadra. Concordo con Letta: l'austerità è un mezzo per fare qualcosa, non è fine a se stesso»

ROMA - Per il ministro degli Esteri, Emma Bonino, sull'attuale crisi in Ucraina «la priorità assoluta» in questo momento è «evitare una guerra civile, calmare una situazione che può essere esplosiva».

UCRAINA NON PRECIPITI IN GUERRA CIVILE - Durante un incontro con la stampa estera, Bonino ha espresso l'auspicio che una soluzione sia trovata a breve, già «nei prossimi giorni. L'Ucraina di tutto ha bisogno tranne che di precipitare in una guerra civile».

MARE NOSTRUM FINO A DICEMBRE - Quanto invece alla missione Mare Nostrum per il controllo del Mediterraneo e il contrasto agli sbarchi di immigrati sarà sostenibile «unilateralmente dall'Italia fino alla fine di dicembre. Occorre capire se le preoccupazioni sono europee o solo nazionali, cosa che riteniamo irresponsabile. Il governo dovrà decidere anche alla luce della legge di stabilità e degli aiuti di alcuni paesi europei con quale modalità continuare», ha commentato la titolare della Farnesina. Il ministro ha spiegato che l'Italia ha chiesto all'Europa di verificare se sarà possibile mettere a punto una missione come quella denominata «Atalanta» per il contrasto alla pirateria.

DONNA ITALIANA IN UK - Sulla vicenda della signora italiana affetta da disturbo bipolare, costretta a partorire tramite cesareo in Inghilterra, salvo poi vedersi sottrarre la bambina, riguarda «la magistratura» e rappresenta «un caso che deve avere delle soluzioni giuridiche» senza alcuna «politicizzazione», ha chiarito la titolare della Farnesina, aggiungendo che «la signora non si è mai rivolta» al ministero degli Esteri «se non il 30 ottobre scorso per una richiesta di dati consolari».

IN ISRAELE O KERRY O NESSUNO - Sui negoziati in corso tra israeliani e palestinesi «rappresentano una delle ultime occasioni possibili» per la pace in Medio Oriente ha sostenuto Bonino: «Segnalo che tutto avviene in una regione di tensioni elevatissime. Saranno necessarie delle rinunce, ma credo che se non riuscirà Kerry, nessuno più avrà la forza, l'energia e la speranza di riuscire».

PRUDENTE OTTIMISMO SU IRAN - Per quanto riguarda il dossier iraniano invece, l'obiettivo principale della comunità internazionale è che l'accordo raggiunto a Ginevra tra l'Iran e il Gruppo 5+1 «riesca e si apra un nuovo periodo», ha precisato il ministro degli Esteri: «Penso che sia stato prudente andare a vedere», dopo le recenti elezioni in Iran e le aperture del presidente Rohani, ha spiegato la titolare della Farnesina.

DA REHN PAROLE FUORI SQUADRA - Quanto al giudizio del commissario Ue per gli Affari Economici Olli Rehn sulle misure economiche adottate dall'Italia, Bonino ha replicato: «Ho trovato le parole di Rehn fuori squadra. Concordo con la reazione di Letta: l'austerità è un mezzo per fare qualcosa, non è fine a se stessa. Gli sforzi dei cittadini vanno anche riconosciuti. Riteniamo che messi i conti in ordine, facendo altri sforzi di cui siamo consapevoli, la politica della crescita si impone non solo per l'Italia ma anche per la Francia e per la stessa Germania», ha insistito il ministro.