23 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Legge di stabilità

Anche il PD vuole vederci chiaro sulla rivalutazione di Bankitalia

Il presidente commissione Industria al Senato, Mucchetti: «Negli anni '90, con la fine del controllo pubblico sulle banche ci fu una privatizzazione preterintenzionale della Banca d'Italia, detenuta dagli Istituti. Adesso si procede ad una privatizzazione intenzionale con ricca dote per i soliti noti»

ROMA - Il presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti ha espresso perplessità sul decreto sulla rivalutazione delle quote della Banca d'Italia appena approdato a palazzo Madama. Per il senatore del Partito democratico (Pd), è un'operazione sbagliata sia in termini contabili che istituzionali.

In un'intervista a Repubblica ha spiegato perchè non va bene la struttura dell'operazione: «Negli anni '90, con la fine del controllo pubblico sulle banche ci fu una privatizzazione preterintenzionale della Banca d'Italia, detenuta dagli Istituti. Adesso si procede ad una privatizzazione intenzionale con ricca dote per i soliti noti».

Il senatore ha invitato quindi il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni e il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ad andare in Parlamento per spiegare «i lati incomprensibili del decreto». Inoltre, a proposito della valutazione delle quote, Mucchetti ha sottolineato: «E' stata presa per buona una perizia di parte: 7,5 miliardi è una ricca dote per i soliti noti, c'erano altre valutazioni».