1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
GOVERNO LETTA

Alfano contro Renzi: «Nessuna paura del voto, decida lui se far cadere un premier del Pd»

RP | RP | Il leader di Ncd non ha gradito le parole del sindaco di Firenze: «Vuole prendersi la sedia di Letta, cerca di far fibrillare l'esecutivo. Scelga lui se assumersi la responsabilità di eliminare il presidente del Consiglio del suo partito»

ROMA – Angelino Alfano non ha gradito l'uscita di Matteo Renzi, «il governo siamo noi, il Pd e più tre o quattro partitini» e dalla pagine di Repubblica gli ha risposto: «Non abbiamo paura di andare a votare anche prima. Decida lui se assumersi la responsabilità di far cadere il presidente del Consiglio del suo partito». Quanto al suo Nuovo centrodestra (Ncd), il vicepremier ha proposto un nuovo patto di governo fino al 2014, con elezioni nel 2015.

VUOLE SOSTITUIRE LETTA - Secondo il ministro dell'Interno Renzi «vuole prendersi la sedia di Letta» e cerca di far «fibrillare il governo», ma non deve tirare troppo la corda, avverte Angelino Alfano: «Certo, è un modo per far fibrillare il governo. Tra una settimana però ci sarà il nuovo segretario del Pd e finalmente avranno altro cui pensare - ha detto Alfano -. Da mesi il governo è condizionato dal loro scontro interno. Magari adesso riusciranno a pensare anche ai problemi del Paese».

NCD DECISIVO PER CENTRODESTRA - Alfano ha assicurato di non aver paura di andare alle urne e anche di non temere la vendetta di Berlusconi: «Perché dovrei? Siamo decisivi per il futuro del centrodestra».

CONTRATTO PER 2014 - Quanto al «contratto di governo» proposto, Italia 2014, «deve durare un anno e deve contenere alcune questioni ineludibili. Senza le quali non firmeremo il contratto», ha spiegato il leader di Ncd. Poi nel 2015 si andrà al voto. Il rimpasto? «Non è un tema che ci appassiona. Valuteremo tutti insieme. Ma è prioritario l'interesse del Paese», ha risposto il vicepremier.

PD SIA LEALE - Ora, secondo Alfano, si può fare anche la riforma della giustizia, «se il Pd sarà leale». Perché «avevano sempre la scusa di Berlusconi. Ora non hanno alibi su abuso della custodia cautelare, certezza della pena, equilibrio tra uso delle intercettazioni e tutela della privacy». Per la separazione delle carriere, invece, «temo che dovremo aspettare di vincere le elezioni», ha aggiunto il ministro dell'Interno.

FARE PRIMARIE - Quanto alla situazione interna al centrodestra Alfano ha dribblato la domanda sulla possibilità che Berlusconi sia candidato premier: «Non strattoniamo il presidente Berlusconi in un momento così delicato». Nessuna risposta anche su una sua eventuale candidatura: «È una discussione prematura. Anche perché noi ci batteremo per le primarie», ha spiegato il leader di Ncd.

L'OCCIDENTALE, GIOCA SU PELLE ITALIANI - Dopo le bordate di Alfano anche il giornale online del Ncd, L'Occidentale ha attaccato il sindaco di Firenze: «Matteo Renzi è libero di impantanarsi nelle sabbie mobili della sua vanità, ma non gli si può certo riconoscere il diritto di giocare la propria partita personale sulla pelle degli italiani. Da segretario in pectore del Partito democratico (Pd) a megafono della linea editoriale del partito dello sfascio, il passo rischia di essere breve. Ma che tristezza, o sindachino!».

FARA' CADERE LETTA - «I soliti maligni – è scritto nell'editoriale - scommettono che Renzi abbia pronta una mina da piazzare sotto le impalcature del governo, e per la verità con i suoi comportamenti il sindaco di Firenze non sta facendo altro che avvalorare ogni sospetto. Difficile da spiegare altrimenti, al netto delle logiche congressuali, le espressioni e i toni da generale d'armata di un 'nuovo corso' repubblicano, mescolate alla mai sopita smania di voler rottamare il mondo».

TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO - «Quelle di Renzi – conclude l'articolo - sono bordate polemiche all'insegna del tanto peggio tanto meglio, forse sufficienti a vincere un Congresso, o piuttosto a coprire un vuoto di elaborazione politica e programmatica, ma non certo utili a rendere l'azione del governo Letta ancora più incisiva sul terreno delle debolezze strutturali del Paese».