1 maggio 2024
Aggiornato 15:00
Centrosinistra | Primarie PD

«Il Governo siamo noi, il Pd più tre o quattro partitini»

Renzi al confronto su Sky: «Chiederò a Letta di pensare all'Italia e non alle bandierine. Berlusconi sa fare bene l'opposizione e ha sette vite come i gatti. Allora il governo deve avere coraggio: si risparmi subito un miliardo di euro abolendo Senato e province. E poi il lavoro e ridare un po' di speranza dando anche un'anima all'Europa»

ROMA - Matteo Renzi ha parlato già da segretario del Partito democratico, durante il confronto a 3 su Sky Tg 24: «Chiederò a Letta di pensare all'Italia e non alle bandierine. Berlusconi sa fare bene l'opposizione e ha sette vite come i gatti. Allora il governo deve avere coraggio: si risparmi subito un miliardo di euro abolendo Senato e province. E poi il lavoro e ridare un po' di speranza dando anche un'anima all'Europa». Farà mancare la fiducia? «Il governo siamo noi - ha risposto Renzi - è il Pd più tre o quattro partitini».

A LETTA DO SUFFICIENTE - Il primo cittadino ha spiegato che secondo lui il lavoro svolto finora da Letta è appena sufficiente: «Il voto che dò al governo Letta per i primi sei mesi è sufficiente. Ma i prossimi sei mesi dovranno essere ottimi. Ci sono stati troppi rinvii o rimandi sulle cose da fare».

NO A VERGOGNOSE PRIVATIZZAZIONI - Renzi ha detto che non è contrario alle privatizzazioni in via di principio, ma bisogna evitare il «compro oro» dei beni dello Stato. Il sindaco di Firenze ha spiegato: «In questi venti anni alcune privatizzazioni vergognose, Telecom per non fare nomi... Il problema non è oggi dire vendo questo e quest'altro... Prima di partire sulle privatizzazioni o sulle dismissioni, poniamo il vero problema dell'Italia: alimentare la crescita, cambiare il modo di concepire l'economia in questo Paese».

SU ENI GOVERNO SBAGLIA - Il rottamatore ha spiegato di non condividere l'idea di cedere una quota di Eni e nemmeno quella di affidare Ansaldo energia alla Cassa depositi e prestiti: «Il 3 per cento di Eni è un'operazione sbagliata, Ansaldo Energia non va data alla Cdp ma ai Coreani».

RECUPERARE DELUSI A PRIMARIE - Quindi Renzi ha parlato del prossimo 8 dicembre, dicendo che si aspetta una partecipazione di almeno «due milioni di persone» alle primarie del Pd, dopo la «delusione dell'anno scorso». Il suo obiettivo è raggiungere il «51 per cento» dei voti.
Sul caso delle tessere gonfiate, il primo cittadino ha ribadito: «Il Pd non è tesseropoli, noi per pochi casi siamo stati bollati così ma non corrisponde alla realtà».

3 MODELLI L ELETTORALE - Poi il sindaco di Firenze ha detto la sua sulla legge elettorale: «Proporrò tre modelli: un mattarellum con una correzione del 25 per cento di premio; un doppio turno di collegio come dice Gianni Cuperlo, che è un po' il modello dei sindaci dei comuni sopra i 15 abitanti; oppure la legge dei comuni sotto i 15mila abitanti, chi vince, vince». L'importante, ha aggiunto, è che «si sappia chi vince, che chi vince governi e che possa governare per cinque anni».

BATTIBECCO CON CUPERLO - A questo punto Cuperlo ha attaccato Renzi sul presidenzialismo, chiedendogli se si impegnerà per evitare che l'Italia diventi presidenzialista: «Io non sono affezionato al modello, anche perché sarebbe interessante capire se la Repubblica parlamentare di questo periodo è fino in fondo una Repubblica parlamentare... Ma non mi mettere in bocca parole che sono tue, non mie», gli ha risposto il sindaco di Firenze.

PATRIMONIALE, SÌ MA DOPO - Quanto ad una ipotesi di patrimoniale per recuperare l'evaso degli ultimi anni, il primo cittadino ha spiegato la la posticiperebbe a quando la politica avrà dato «il buon esempio». Renzi ha detto: «Sì, soltanto dopo. Dopo che la politica avrà dato il buon esempio. Giusto che chi ha di più contribuisca di più, ma dobbiamo dare il buon esempio, finché la macchina pubblica è un carrozzone non si può chiedere un contributo all'imprenditore che si spacca la schiena».
Infine Renzi ha commentato il caso Berlusconi: «Sono vent'anni che Berlusconi ci detta l'agenda e ci dice di cosa dobbiamo discutere. Basta. Io sogno una sinistra che vinca e convinca».