28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Governo

Letta: «Nel 2014 potremo attuare quanto promesso»

Il premier: «La situazione politica è più stabile. abbiamo arrestato i problemi, dal deficit al debito, a quelli sulla mancanza di crescita e sui rialzi dei tassi di interesse. Questa settimana la presentazione del piano privatizzazioni»

ROMA - Il premier Enrico Letta si è presentato sicuro di sé e del suo esecutivo, al convegno sul futuro dell'Italia organizzato a Roma dal Financial Times.

ORA POLITICA E' STABILE - Letta ha spiegato che oggi «la situazione politica è più stabile» e per questo «avremo un 2014 che sarà un anno in cui potremo attuare quello che abbiamo promesso».
Il presidente del Consiglio ha detto: «Abbiamo iniziato il nostro lavoro con molta turbolenza, oggi abbiamo la possibilità di lavorare duro in un contesto più stabile». Dopo un 2013 in cui «abbiamo arrestato i problemi, dal deficit al debito, ai problemi sulla mancanza di crescita, e in cui abbiamo anche fermato i problemi sui rialzi dei tassi di interesse», ora secondo il capo del governo: «Il 2014 sarà importante per cambiare sistema istituzionale e compiere sforzi importanti» nel sentiero delle riforme.

INIZIA PIANO PRIVATIZZAZIONI - Letta ha poi annunciato che «questa settimana» segnerà «un passo importante con la presentazione del piano di privatizzazioni». E sulle riforme costituzionali, se a dicembre ci sarà il voto favorevole del Parlamento «saremo in grado di avere prima di dell'estate il voto definitivo su vari temi importanti, per 3 ragioni: passare dal bicameralismo a monocameralismo sui voti di fiducia. La riduzione del numero parlamentari. E tre, la riforma del titolo quinto della Costituzione sul rapporto tra autorità locali e centrali: un tema molto importante per gli investitori esteri».

RAPPORTO SULLE RETI SENZA SCONTI - Il governo, ha aggiunto il premier, ha deciso di istituire un comitato ad hoc di tre esperti con il compito di presentare, entro fine anno, un rapporto sullo stato degli investimenti delle reti e su quali misure devono essere prese affinché l'Italia sia competitiva. In questo rapporto «non si faranno sconti a nessuno - ha avvertito il primo ministro - sugli obiettivi che qualunque proprietario della rete dovrà raggiungere. Siamo convinti che il tema delle reti sia strategico, e riteniamo che l'Italia sia indietro da tanti punti di vista. Intanto ci sta un profondo divario nord-sud, e poi l'Italia è il paese dei mille campanili. Il tema delle reti è per noi un asset dal quale ripartire su cui investire».

2014 GIÙ DEBITO/PIL - Il presidente del Consiglio si è detto certo che l'Italia riuscirà a ridurre il rapporto tra debito pubblico e Pil già dal 2014, grazie all'effetto combinato elle misure previste nella legge di stabilità e al piano di privatizzazioni che il governo si appresta a presentare. «Il bilancio più il piano di privatizzazioni saranno in grado di ridurre debito dal prossimo anno - ha detto - sarà la prima volta da 5 anni ed è molto importante per la credibilità. Abbiamo al tempo stesso sindacati, gente e politici che chiedono meno rigore, mentre l'Unione europea chiede più rigore».

LA GENERAZIONE PERDUTA - Quanto alla crescita della disoccupazione giovanile, secondo Letta è «il vero incubo» dell'Italia. «Stiamo perdendo una generazione intera, e perdiamo ben più del solo danno economico - ha aggiunto - perché arriva un colpo mortale alla fiducia e alle speranze sul futuro. Abbiamo cercato di affrontare anche il tema della disoccupazione giovanile con due approcci: il primo europeo e il secondo nazionale».

UE NON METTA SOLDI IN CONGELATORE - Quindi il premier ha parlato di europa, sottolineando che i tedeschi «non sono stati gli unici a salvare l'Europa. Abbiamo aiutato l'euro e non abbiamo chiesto nessun aiuto dall'Europa», stanziando complessivamente 53,90 miliardi di euro ai vari fondi anti-crisi Ue. «Il contributo dell'Italia è stato di 10 volte superiore a quello della Finlandia e di 3 volte l'Olanda», ha detto il presidente del Consiglio. Quindi Letta ha avvertito che nella Ue «non possiamo mettere soldi nel congelatore. Sarebbe uno dei maggiori problemi di credibilità» sulle capacità dell'Unione di raggiungere gli obiettivi di risanamento e rilancio che si è prefissata».

Il premier ha concluso con una battuta riguardo l'impegno del suo esecutivo per Expo 2015: «Noi italiani siamo molto bravi, ma quando abbiamo un scadenza siamo ancora più bravi».