26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Legge elettorale

Giachetti ci riprova, nuovo sciopero della fame contro il Porcellum

Il deputato del Pd lo scorso anno aveva assunto una iniziativa simile per protestare contro l'inerzia della politica rispetto a questo tema, oggi dice: «Siamo impantanati. Io le ho tentate tutte sul piano parlamentare, non rimane che fare un gesto non violento per ricordare al governo di passare dalle parole ai fatti»

ROMA - Roberto Giachetti ha ripreso lo sciopero della fame per sollecitare una riforma elettorale. Il vice-presidente della Camera, deputato del Partito democratico (Pd), già lo scorso anno aveva assunto una iniziativa simile per protestare contro l'inerzia della politica rispetto a questo tema e adesso riprende la sua lotta «non violenta» perché «si rischia di consumare una truffa ai danni degli elettori: quando si fa riferimento alla stabilità, alla governabilità e alla possibilità che gli elettori tornino a scegliere i propri eletti, bisogna sapere che tutto questo non corrisponde minimamente a ciò che la Corte costituzionale ha nel suo giudizio né a quello che i nostri alleati (il Pdl, ndr) intendono fare. Semplicemente ci mette in condizione di avere le larghe intese per i prossimi 15 anni. La sensazione è che si stia facendo un po' di melina in attesa che arrivi magari la sentenza della Corte costituzionale».
Giachetti ha poi tirato una stoccata a Enrico Letta: «Potrei contrapporre alle 'bandierine' (Letta aveva invitato a non issare 'bandiere' su questo tema, ndr) le 'parole al vento'».

IN AULA IMPANTANATI - Il deputato Democratico ha ricordato che con la procedura d'urgenza, votata dopo una sua iniziativa, tutto si è nuovamente fermato. A norma di regolamento, ha spiegato, dal 4 ottobre dovrebbe esserci un testo in aula e invece «di fatto siamo impantanati, siamo ancora alle audizioni. Io le ho tentate tutte sul piano parlamentare. A questo punto dico 'non mi impiccio più del merito, fate voi, decidete voi', a me non rimane che fare quello che un non violento può fare in questi casi: ho ripreso da ieri sera lo sciopero della fame, volto non a che sia approvata la proposta di legge che avevo ripresentato e che si chiama ritorno al Mattarellum... Facciano quello che credono, ma facciano quello che avevano promesso. Una legge di salvaguardia che garantisca che gli elettori possano scegliere i propri eletti e che ci sia un premio di governabilità. Passate dalle parole ai fatti».

NO PORCELLUM DAY - Giachetti ha annunciato poi una «mobilitazione» che durerà fino al 31 ottobre con il «No-Porcellum day» a Roma, presso Eataly con Oscar Farinetti. Il vice-presidente della Camera ha anche chiesto al Pd di chiarire la propria posizione: «Il Pdl è perfettamente coerente, questa legge elettorale l'ha costruita, l'ha sempre difesa, loro non ci pensano per niente a cancellare questa legge elettorale. Il problema è capire: il Pd che posizione ha? Ci sarà una sede nella quale il Pd prende una posizione rispetto a questa esigenza di modificare la legge elettorale o facciamo come gli struzzi e aspettiamo eventualmente che arriva la sentenza della Corte costituzionale?. Non va bene non a me, ma con quello che il Pd ha detto».