Giachetti ci riprova, nuovo sciopero della fame contro il Porcellum
Il deputato del Pd lo scorso anno aveva assunto una iniziativa simile per protestare contro l'inerzia della politica rispetto a questo tema, oggi dice: «Siamo impantanati. Io le ho tentate tutte sul piano parlamentare, non rimane che fare un gesto non violento per ricordare al governo di passare dalle parole ai fatti»
ROMA - Roberto Giachetti ha ripreso lo sciopero della fame per sollecitare una riforma elettorale. Il vice-presidente della Camera, deputato del Partito democratico (Pd), già lo scorso anno aveva assunto una iniziativa simile per protestare contro l'inerzia della politica rispetto a questo tema e adesso riprende la sua lotta «non violenta» perché «si rischia di consumare una truffa ai danni degli elettori: quando si fa riferimento alla stabilità, alla governabilità e alla possibilità che gli elettori tornino a scegliere i propri eletti, bisogna sapere che tutto questo non corrisponde minimamente a ciò che la Corte costituzionale ha nel suo giudizio né a quello che i nostri alleati (il Pdl, ndr) intendono fare. Semplicemente ci mette in condizione di avere le larghe intese per i prossimi 15 anni. La sensazione è che si stia facendo un po' di melina in attesa che arrivi magari la sentenza della Corte costituzionale».
Giachetti ha poi tirato una stoccata a Enrico Letta: «Potrei contrapporre alle 'bandierine' (Letta aveva invitato a non issare 'bandiere' su questo tema, ndr) le 'parole al vento'».
IN AULA IMPANTANATI - Il deputato Democratico ha ricordato che con la procedura d'urgenza, votata dopo una sua iniziativa, tutto si è nuovamente fermato. A norma di regolamento, ha spiegato, dal 4 ottobre dovrebbe esserci un testo in aula e invece «di fatto siamo impantanati, siamo ancora alle audizioni. Io le ho tentate tutte sul piano parlamentare. A questo punto dico 'non mi impiccio più del merito, fate voi, decidete voi', a me non rimane che fare quello che un non violento può fare in questi casi: ho ripreso da ieri sera lo sciopero della fame, volto non a che sia approvata la proposta di legge che avevo ripresentato e che si chiama ritorno al Mattarellum... Facciano quello che credono, ma facciano quello che avevano promesso. Una legge di salvaguardia che garantisca che gli elettori possano scegliere i propri eletti e che ci sia un premio di governabilità. Passate dalle parole ai fatti».
NO PORCELLUM DAY - Giachetti ha annunciato poi una «mobilitazione» che durerà fino al 31 ottobre con il «No-Porcellum day» a Roma, presso Eataly con Oscar Farinetti. Il vice-presidente della Camera ha anche chiesto al Pd di chiarire la propria posizione: «Il Pdl è perfettamente coerente, questa legge elettorale l'ha costruita, l'ha sempre difesa, loro non ci pensano per niente a cancellare questa legge elettorale. Il problema è capire: il Pd che posizione ha? Ci sarà una sede nella quale il Pd prende una posizione rispetto a questa esigenza di modificare la legge elettorale o facciamo come gli struzzi e aspettiamo eventualmente che arriva la sentenza della Corte costituzionale?. Non va bene non a me, ma con quello che il Pd ha detto».
- 03/05/2022 I big del PD rilanciano il proporzionale: «Apriamo confronto con tutti»
- 23/07/2020 Legge elettorale, maggioranza divisa. Italia Viva in commissione vota con il centrodestra
- 17/01/2020 L'ira di Matteo Salvini per il referendum della Lega bocciato dalla Corte Costituzionale
- 13/01/2020 Legge elettorale, Giorgia Meloni pronta alla battaglia: «Mai il proporzionale. Barricate da tutto il centrodestra»