19 aprile 2024
Aggiornato 16:00
La fiducia di Governo

Epifani: «Berlusconi ha perso nel Paese, vince chi ha saputo difendere il principio dello stato di diritto»

Il segretario del Pd: «Aprire la crisi oggi sarebbe stato un gesto inconsulto di irresponsabilità. Chi ha avuto il coraggio di dire no (al Cavaliere, ndr) per dire sì a Letta non si faccia inghiottire nel gorgo della furbizia e del tatticismo». Brunetta (Pdl): «Può esserci un nuovo inizio? Noi crediamo sia dovere di tutti noi, perciò a testa alta votiamo sì»

ROMA - Il Partito democratico (Pd) ha votato la fiducia al governo Letta in maniera «convinta». Lo ha detto il segretario Pd Guglielmo Epifani parlando in aula alla Camera: «Confermo il voto compatto del Pd alla fiducia, è un sì convinto. Quando tutto il Paese chiede che non venisse aperta la crisi, vuole dire che tutto un paese sente il bisogno di stabilità e di cambiamento. Aprire la crisi oggi sarebbe stato un gesto inconsulto di irresponsabilità contro il Paese, i cittadini...».

BERLUSCONI HA PERSO NEL PAESE - Epifani ha aggiunto: «L'onorevole Berlusconi ha perso innanzitutto nel Paese e nell'opinione pubblica. Oggi vince il Paese, chi ha saputo difendere il principio dello stato di diritto, il principio dell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Vincono anche quanti nel centrodestra, lo dico con rispetto, decidono che può esistere un'altra destra, moderata. Perdono quanti hanno voluto giocare allo sfascio».

RIBELLI DEL PDL, NON CADETE IN TATTICISMI - L'ex sindacalista ha avvertito quanti nel Popolo della libertà (Pdl) hanno detto «no» a Silvio Berlusconi per dire «sì al governo»: ora non devono farsi «inghiottire nel gorgo del tatticismo». Il segretario del Pd ha spiegato: «Chi ha avuto il coraggio morale di dire no per dire sì al governo non si faccia inghiottire nel gorgo della furbizia e del tatticismo. Isolata e battuta la pretesa di subordinare gli interessi generali a quelli personali».

DA DOMANI STOP RICATTI E TIRA E MOLLA - Deve essere chiaro che da domani non si potrà tornare ai «ricatti» e ai «tira e molla», si è avviato a concludere il segretario Democratico: «Da domani non si può tornare a ieri, no al logoramento, no al tira e molla, no al ricatto e all'instabilità. Basta con la commistione tra la sfera della politica e quella della giustizia. Tiri dritto, presidente del Consiglio, e troverà comunque chi vuole bene all'Italia e agli italiani. Forse è questa la nuova maggioranza di cui ha parlato lei nel discorso. Non possiamo mettere in condizione chi ha giocato allo sfascio di ripetere ancora una volta il gioco che oggi è fallito».

PDL, FIDUCIA A TESTA ALTA - Prima di Epifani aveva preso la parola il capo-gruppo alla Camera del Pdl, Renato Brunetta, che ha ribadito la linea del suo partito dopo l'intervento di Silvio Berlusconi in Senato: «Votiamo sì alla fiducia al governo a testa alta», nella speranza che ci possa essere «un nuovo inizio».

RISPETTEREMO CONTRATTO CON ITALIANI - «Abbiamo ancora speranza, al di là dei silenzi e dei distinguo e nonostante le provocazioni in Aula, continueremo a darle la fiducia perché abbiamo un dovere nei confronti dei nostri elettori - ha detto Brunetta -, può esserci un nuovo inizio? Noi crediamo sia dovere di tutti noi, perciò a testa alta votiamo sì tutti insieme la fiducia al nostro governo, per realizzare il suo programma e il nostro programma, rispetteremo il contratto con gli italiani».

LETTA HA MEMORIA SELETTIVA - Il capogruppo non ha risparmiato le critiche verso il presidente del Consiglio: «Concordo con gran parte delle cose dette da Letta ma ho anche dei rilievi da fare e delle omissioni da sottolineare. Memorie selettive opportunistiche: è stato il presidente Berlusconi a chiedere con forza le larghe intese, la grande coalizione non Napolitano, è stato Berlusconi, mentre Bersani pensava a maggioranze fumose a dire giorno dopo giorno 'larghe intese'».

AUT AUT SONO SERVITI - L'onorevole ha poi rinfacciato al premier la critica alla «metodica dell'aut aut. Ricorda male signor presidente del Consiglio - ha puntualizzato -, non erano altro che richiami a impegni di governo che sono stati onorati per provvedimenti di cui poi si è vantato, quindi sono stati utili quegli aut aut».

L'SMS FRA BRUNETTA E LETTA - Brunetta ha anche svelato un particolare privato: «Ricorda il premier il suo grazie via sms al sottoscritto sugli F35 per aver risolto con lungimiranza una vicenda che aveva spaccato il Pd. Si ricorda chi costruì per primo la road map su semestre di presidenza europeo?». E quindi la critica per l'omissione «sulla pacificazione. Dandole la fiducia incentrai il mio discorso su questo, noi l'abbiamo voluta, la vogliamo, lei può dire la stessa cosa per il suo partito? Noi continuiamo a volere la pacificazione nel paese attraverso questa grande coalizione».

GIUNTA E GOVERNO SONO INSEPARABILI - Nella sua conclusione il presidente del Pdl alla Camera ha avvertito: «Il presidente del consiglio non può dire che governo e Giunta per le elezioni sono due cose separate, non è così. Non si tratta di una quarto grado di giudizio ma di applicare per la prima volta il decreto Severino a un senatore che si chiama Berlusconi, in quella Giunta ci sono i partiti e lì c'è la politica, non sono cose separate. Perché Epifani, a pochi minuti dalla sentenza della Cassazione (il 2 agosto 2013, ndr), sentì l'esigenza politica di anticipare come avrebbe votato il Pd in giunta senza conoscere ancora l'esito e le motivazioni della sentenza? E' un giudizio politico questo?».