Letta all'ONU: «L'Europa deve darsi una nuova governance»
Il premier: «Siamo fuori dalla parte più difficile. In questo contesto, noi dobbiamo proseguire sulla via delle riforme e del consolidamento. Non ci sono più alibi, dobbiamo mettere la crescita al centro della politica comunitaria»
NEW YORK - Negli ultimi cinque anni, l'Italia e l'Europa hanno vissuto in un periodo di «crisi profonda», ma ora a livello europeo, «siamo fuori dalla parte più difficile. In questo contesto, l'Italia deve proseguire sulla via delle riforme e del consolidamento» ha spiegato il premier Enrico Letta, ai lavori della 68esima Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Per l'Italia arrivare a un deficit del 3 per cento sul Pil, «vorrebbe dire mettere il debito su una via sostenibile spero ci arriveremo l'anno prossimo», ha proseguito Letta, sottolineando di essere «ottimista sul futuro della crescita in Italia».
ORA PRIVATIZZAZIONI E LEGGE STABILITA' - Venerdì 27 settembre ha proseguito il capo del governo, «c'è un importante consiglio dei ministri sulle privatizzazioni. Dobbiamo trovare delle soluzioni, un passo per volta. La legge di stabilità sarà il piano per il 2014, con le missioni, l'organizzazione. Sarà un piano convincente, per il Parlamento e per l'opinione pubblica». Quanto alla legge di stabilità, «stiamo per presentare contiene un programma di bilancio molto importante, che prevede anche un consistente taglio delle tasse sul lavoro, che per l'Italia è un punto cruciale», ha detto ancora Letta.
A UE SERVE NUOVA GOVERNANCE - Poi il premier ha parlato dell'Unione europea (Ue), che a suo dire manca di capacità di indirizzo.
L'Ue ha bisogno di una «nuova governance, non solo nei nomi, ma nella sostanza», ha detto il presidente del Consiglio, spiegando che bisogna velocizzare il processo decisionale: «Ci sono voluti 30 meeting prima che (il governatore della Banca centrale europea Mario) Draghi arrivasse a dire che sarebbe stato fatto tutto il possibile», ha sottolineato Letta.
ITALIA GLOBALIZZERA' UE - Anche perché, ha ricordato il presidente del Consiglio, dopo le elezioni tedesche «non ci sono più alibi, dobbiamo mettere la crescita al centro della politica europea e al centro dell'Ue. Non ci possono volere trenta summit, quattro anni, per prendere una decisione. E noi, con la presidenza del 2014, intendiamo migliorare la governance attraverso un cambio di passo in un'ottica più globale».
Il modo di fare politica estera è molto cambiato negli anni, ha continuato il primo ministro: «E' cambiato il modo di comunicare, i parlamenti sono tornati al centro del dibattito politico. Possiamo rispondere in modo efficace ai problemi di oggi se passiamo da una visione locale a una globale».
Letta ha spiegato quando, a suo dire, l'Italia è diventata un'attrice protagonista nello scenario internazionale: «In un mondo globalizzato, per l'Italia il 1997 è stato un anno cruciale, quello della svolta, perché abbiamo assunto il comando della missione Alba, in Albania. Abbiamo realizzato che potevamo giocare un ruolo cruciale» nel panorama globale.