Bray: «Falcognana vincolata, no a nuove discariche»
Lo ha spiegato lo stesso ministro Bray oggi alla Camera, rispondendo ad un'interpellanza presentata sul tema dal capogruppo del Pdl Renato Brunetta: «Possibile ampliare siti esistenti. Valuteremo attentamente piano»
ROMA - Il ministro dei beni culturali e del Turismo Massimo Bray «valuterà attentamente le caratteristiche del progetto» della discarica di Roma in zona Falcognana, che dovrebbe sostituire Malagrotta: in ogni caso l'area «è definita 'Paesaggio agrario di rilevante valore'» ed è quindi sottoposta a diverse «prescrizioni» che «prevedono il rispetto di una serie di vincoli con riferimento al recupero e ampliamento di discariche già esistenti. Viceversa, la realizzazione di nuove discariche non è consentita». Lo ha spiegato lo stesso ministro Bray oggi alla Camera, rispondendo ad un'interpellanza presentata sul tema dal capogruppo del Pdl Renato Brunetta.
Bray ha ricordato che «l'area individuata per ospitare la nuova discarica della città di Roma rientra in un più vasto perimetro, riguardante l'ambito meridionale dell'Agro romano, compreso tra le vie Laurentina e Ardeatina (Cecchignola, Tor Pagnotta, Castel di Leva, Falcognana, S. Fumia, Solforata) dichiarata, come ho potuto evidenziare nel corso della riunione convocata dal ministro dell'Ambiente a cui siamo stati invitati il 12 settembre scorso, di notevole interesse pubblico con decreto del direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio del 25 gennaio 2010».
«Nello specifico - ha precisato il ministro - la zona di 'Falcognana' è definita 'Paesaggio agrario di rilevante valore' in quanto caratterizzato, secondo l'art. 12 delle prescrizioni d'uso allegate al suddetto decreto, da una naturale vocazione agricola, di grande estensione, profondità e omogeneità, con un 'rilevante valore paesistico per l'eccellenza dell'assetto percettivo, scenico e panoramico'. Le prescrizioni prevedono, in tali casi, il rispetto di una serie di vincoli con riferimento al recupero e ampliamento di discariche già esistenti».
«In particolare la tabella B dell'art. 12 delle prescrizioni d'uso consente, con riferimento alle discariche collocate in tale perimetro, la possibilità di procedere ad interventi modificativi e di recupero della stesse 'previa valutazione di compatibilità con i valori riconosciuti del paesaggio agrario' e 'subordinatamente alla realizzazione di misure ed opere di miglioramento della qualità paesaggistica del contesto'. Viceversa, la realizzazione di nuove discariche non è consentita», ha chiarito.
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