18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Governo Letta

Udc e Scelta Civica: «Mercati ci osservano, no a crisi»

Nel caso cadesse l'esecutivo, timori sulle possibili ripercussioni finanziarie per l'Italia sono stati espressi sia da Pier Ferdinando Casini «la Borsa preannuncia drammi», sia da Benedetto Della Vedova «Spread in risalita»

ROMA - Timori per le possibili ripercussioni di una crisi politica italiana sui mercati finanziari sono stati espressi sia dal leader dell'Unione democratici di centro (Udc) Pier Ferdinando Casini, sia dal portavoce di Scelta civica, Benedetto Della Vedova. Per entrambi la caduta del governo è da evitare a tutti i costi.

UDC, I MERCATI CI GUARDANO - «Il dramma del Pdl merita rispetto perché rappresenta lo stato d'animo di una parte rilevante degli italiani. Ma il dramma che rischia di pagare l'Italia in caso di una crisi al buio è ben peggiore ed è preannunciato in queste ore dall'andamento della Borsa». Questa la riflessione su Facebook del leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini dedicata ai mercati.

«E' il momento - ha aggiunto - di usare la ragione e di ricordarci che il governo Letta è figlio di un atto collettivo di responsabilità: disperdere tutto significa fare un gigantesco regalo a chi vuole definitivamente sfasciare il Paese (vedi sito Grillo). La via di un supplemento di riflessione in Giunta sul caso Berlusconi oggi trova un'autorevole sponda nel presidente Violante. Liquidarla frettolosamente è un atto di miopia che pagherà il Paese».

Poco prima anche il senatore Udc Antonio De Poli si era detto preoccupato per la tenuta del sistema finanziario italiano. In un suo tweet aveva scritto: «I mercati chiedono responsabilità alla politica. Sulla tenuta del Governo non possiamo permetterci passi falsi. Gli investitori, come dimostra l'apertura negativa di Piazza Affari, guardano con preoccupazione alla situazione in atto». Poi ha affrontato il tema Cavaliere: «Su Berlusconi - aggiunge - servono tutti gli approfondimenti necessari. A Pd e Pdl diciamo no agli egoismi, è il momento di guardare al bene del Paese».

SCELTA CIVICA, SPREAD RISALE - Accento sull'economia anche per il portavoce di Scelta civica, Benedetto Della Vedova. «Oltre che le difficoltà della Borsa di Milano, ha detto il senatore, la risalita dello spread deve suonare come un allarme per l'Italia. In primo luogo perché vi sono quantità significative di titoli del debito pubblico da rinnovare entro la fine dell'anno. Inoltre, ulteriore elemento di allarme è la chiusura del differenziale con la Spagna, che si é ormai ridotto a pochi punti base; durante il precedente Governo il differenziale allora a favore degli iberici era stato prima annullato e poi stabilmente mantenuto positivo per l'Italia per decine di punti base».

Quindi l'esponente del partito di Mario Monti ha sottolineato: «Di questo dovrebbero tener conto coloro che in modo irresponsabile, seppur a giorni alterni, minacciano una crisi per ragioni che non hanno a che fare con le politiche dell'esecutivo».

L'ammonimento è rivolto però anche all'esecutivo: «Ne dovrebbe tenere conto anche il governo, che non deve cadere nella tentazione di acquisire il consenso delle forze politiche cedendo alle spinte demagogiche e concedendo misure che sarebbero, e comunque così verrebbero lette fuori dall'Italia, il segno di un ritorno ad una politica che rallenta le riforme per la crescita e abbandona gli impegni sui tagli alla spesa e la tenuta degli obiettivi sul deficit. Lo spread che risale - ha concluso Della Vedova - segnala il pericolo di un governo senza una prospettiva duratura e senza un patto di coalizione dettagliato nei contenuti e nei tempi di attuazione».