6 maggio 2024
Aggiornato 16:30
Riforme

Quagliariello: «Non si può votare con il Porcellum»

Lo ha detto il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello ad un convegno sul presidenzialismo organizzato dalla Fondazione Italia Protagonista: «La posizione del Governo è quella del PDL»

ROMA - «La Cassazione ha portato la legge elettorale vigente di fronte alla Corte costituzionale, dunque in questo momento oggettivamente non abbiamo una legge che ci consenta di andare a votare, perché tutti converranno sui rischi di andare a votare con una legge sotto giudizio di costituzionalità che avrebbe l'effetto di delegittimare il Parlamento entrante». Lo ha detto il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello ad un convegno sul presidenzialismo organizzato dalla Fondazione Italia Protagonista.

«Poiché la fisiologia di un sistema politico è avere sempre a disposizione una legge perché in un Paese può accadere qualsiasi cosa - ha spiegato il ministro -, il governo dice: se le forze politiche in Parlamento trovano un accordo su una clausola di salvaguardia che risponda ai rilievi di costituzionalità da più parte formulati e ripristini la fisiologia, come peraltro sempre chiesto dal Pdl, bene. In caso contrario, il governo può solo sollecitare una rapida scelta sulla forma di governo in base alla quale definire la legge elettorale definitiva. A me sembrano cose ovvie, così evidenti che uno dovrebbe evitare di dirle. E mi sembrava - ha concluso il ministro per le Riforme - che la convergenza del governo su una posizione che è sempre stata del PdL fosse da rivendicare come un successo».

Quagliariello ha anche sottolineato che «è stato raggiunto l'obiettivo di far prevalere nel governo una posizione emersa in approfondite discussioni interne al mio partito, alla presenza anche del presidente Berlusconi e del segretario Alfano. Mi sembra molto importante che il governo, fin dai tempi di Spineto, abbia detto: stavolta la legge elettorale a regime la scegliamo insieme alla forma di governo, e la facciamo con la riforma complessiva delle istituzioni».