24 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Scelta Civica

Monti: «Non farò il capo partito»

Il suo nome non sarà nello statuto e nemmeno nel simbolo del movimento, che infatti d'ora in avanti si chiamerà solo Scelta civica (senza Mario Monti). Lo scrive il Corriere della sera che oggi riporta stralci di un colloquio con il presidente del Consiglio

ROMA - Il suo nome non sarà nello statuto e nemmeno nel simbolo del movimento, che infatti d'ora in avanti si chiamerà solo Scelta civica (senza Mario Monti). Lo scrive il Corriere della sera che oggi riporta stralci di un colloquio con il presidente del Consiglio. La scelta del Professore sarà distinta anche se non ancora distante dalla forza che «ho ispirato e fondato». Rimarrà senatore a vita e farà il «padre nobile» della lista, ma senza aver più un «rapporto organico» con il gruppo dirigente, siccome «non mi sento un leader di partito, non è il mio mestiere».

ALLIBITO PER LE PAROLE DI CASINI - Monti spiega di voler scendere dal golgota dove sente di esser stato messo dai partiti «che mi avevano chiamato in soccorso» nell'inverno del 2011, dalle forze sociali - Confindustria e sindacati - che oggi andranno «squallidamente a braccetto senza però indicare come uscire dalla crisi», e persino dai suoi stessi alleati, da quei compagni di avventura che «mi implorarono di fare il capo della coalizione alle elezioni e adesso dicono di aver donato il sangue per me». Monti si dice «allibito» dall'intervista con cui Pier Ferdinando Casini ha ammesso di aver sbagliato a correre con Monti alle elezioni e che proprio le parole del leader Udc l'abbiano convinto a un passo indietro.
Il professore ritiene che Scelta civica resti «una forza necessaria alla tenuta europeista del Paese» ma nello statuto del partito Monti non avrà incarichi e il suo nome sarà cancellato dal simbolo. Il premier non solo è turbato dal fatto che non siano stati riconosciuti i meriti del suo governo, non comprende nemmeno l'accanimento, il fatto di esser diventato «il capro espiatorio di tutto e di tutti».