D'Alema al PDL e ai 5 Stelle: «Ora dobbiamo salvare il paese»
No a un «governissimo col Pdl» ma per salvare il Paese occorre trovare una soluzione «che passi attraverso un'assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche principali: movimento 5 Stelle, centrodestra e noi». E' questa la ricetta che propone Massimo D'Alema per governare l'Italia
MILANO - No a un «governissimo col Pdl» ma per salvare il Paese occorre trovare una soluzione «che passi attraverso un'assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche principali: movimento 5 Stelle, centrodestra e noi». E' questa, in sintesi, la ricetta che propone Massimo D'Alema per governare l'Italia. In un'intervista sul Corriere della sera di oggi, D'Alema osserva: «Naturalmente non sottovaluto il ruolo del centro di Monti, ma occorre rivolgersi a forze che, per il peso del consenso ricevuto, sono indispensabili a garantire la governabilità del Paese».
In altre parole, per D'Alema assunzione di responsabilità significa «innanzitutto far funzionare le istituzioni: nessuno può aver interesse a precipitare il Paese verso nuove elezioni, che sarebbero un drammatico choc». Il primo problema, per l'ex ministro degli Esteri del governo Prodi, è «il funzionamento delle istituzioni. E ritengo che quindi al centrodestra e al Movimento 5 Stelle vadano le presidenze delle due assemblee parlamentari, ovviamente sulla base di personalità che siano adeguate a ruoli istituzionali di garanzia».
Per D'Alema, il sistema politico-democratico «comprende oggi anche Grillo che non può chiamarsi fuori». Bisogna quindi «fare una legislatura costituente. Dobbiamo dimezzare il numero dei parlamentari, ridurre quello degli eletti, riformare radicalmente la struttura amministrativa del Paese, mettere mano ai costi della politica, combattere la corruzione, varare una seria legge sul conflitto di interessi» e «una nuova legge elettorale. In una situazione frammentata come quella italiana l'unica soluzione sarebbe il doppio turno alla francese».
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