28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Chiesa Cattolica | Dimissioni Benedetto XVI

Aria di «spoils system» in Vaticano

Benedetto XVI conclude stamattina una settimana di esercizi spirituali con la Curia romana, per poi ricevere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A fine mattinata, però, ogni giorno Joseph Ratzinger ha distolto l'attenzione dalle cose dello spirito per qualche minuto e sigla qualche decisione preparata dai suoi uffici

CITTÀ DEL VATICANO - Aria di 'spoils system' in Vaticano. Prima, però, dell'arrivo del nuovo Papa. Benedetto XVI conclude stamattina una settimana di esercizi spirituali con la Curia romana, per poi ricevere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A fine mattinata, però, ogni giorno Joseph Ratzinger ha distolto l'attenzione dalle cose dello spirito per qualche minuto e sigla qualche decisione preparata dai suoi uffici. Tra le incombenze degli ultimi giorni di Pontificato, la nomina del commissario dei religiosi proprietari dell'ospedale romano Idi e l'ipotesi di un 'motu proprio' per ritoccare le procedure del Conclave. Ieri la sala stampa della Santa Sede ha poi comunicato un cambiamento importante nell'organigramma vaticano: il Papa ha nominato monsignor Ettore Balestrero, attuale vice-ministro degli Esteri, nunzio apostolico in Colombia.

Gioviale, giovane, monsignor Balestrero, nel 2009 sostitutì mons. Piero Parolin - inviato come nunzio in Venezuela - nel ruolo di sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati della segreteria di Stato, ossia numero tre della burocrazia vaticana. La segreteria di Stato, guidata dal cardinale Tarcisio Bertone, ha due numeri due: il 'sostituto', monsignor Angelo Becciu, responsabile degli affari interni, il 'ministro degli Esteri' (segretario per i rapporti con gli Stati), il corso monsignor Mamberti, e i due vice rispettivi: l'assessore Brian Wells e il vice-ministro degli Esteri, che da ieri è il maltese Antoine Camilleri. Nato nel 1965, giurista e diplomatico di carriera come Balestrero, conosce italiano, inglese, spagnolo, portoghese, romeno e russo. E' stato in funzione nelle rappresentanze pontificie di Papua Nuova Guinea, Uganda, Cuba (dove il nunzio è stato mons. Becciu e dove, prima del Papa e Bertone, ha viaggiato anche Mamberti) e, da ultimo, nella sezione 'esteri' della segreteria di Stato, dove svolgeva il compito di segretario personale del 'ministro degli Esteri'.

Volto noto a diversi esponenti politici italiani, mons. Balestrero ha gestito con piglio diversi 'dossier' delicati della diplomazia della Santa Sede, dal negoziato bilaterale con Israele a quello con la Palestina, dai difficili rapporti con la Cina al complesso avvicinamento del Vaticano agli standard internazionali in materia di anti-riciclaggio (fu lui a presentare alla stampa in un fluente inglese l'esito dell'incontro della scorsa estate al Consiglio d'Europa per il giudizio di Moneyval). Nato a Genova nel 1966, pur essendo incardinato nella diocesi di Roma, è nato e cresciuto nella Genova 'siriana' (nel senso del cardinale Giuseppe Siri) che accomuna diverse personalità della Chiesa italiana. Canonista e diplomatico in diverse sedi di nunziatura prima di arrivare in Vaticano (Corea e Mongolia, Paesi Bassi), inizialmente vicino al cardinal Bertone, Balestrero ha ampliato nel corso degli anni alla terza loggia del palazzo apostolico. Balestrero non ha peraltro mai mancato di coltivare la riflessione teorica sulle sfide di fondo della Chiesa cattolica nella società odierna. Al centro internazionale di Comunione e liberazione di Roma, nel 2010, ad esempio, partecipò ad una tavola rotonda con l'eurodeputato Mario Mauro con un denso intervento sulle minacce alla libertà religiosa nel «Continente vecchio». Con la nomina a nunzio Balestrero viene anche elevato alla dignità arcivescovile.

I 'rumors' vaticani accreditano spesso la nomina di un funzionario di Curia in una nunziatura come un 'promoveatur ut amoveatur'. Furono interpretate così, ad esempio, le assegnazioni del segretario del cardinale Angelo Sodano (Camerun e Guinea Equatoriale), del presidente del pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso Michael Fitzgerald (Egitto), e del segretario del Governatorato Carlo Maria Viganò (Stati Uniti), all'origine, con le sue lettere di denuncia, del caso Vatileaks. Il Papa, ad ogni modo, ieri ha nominato anche il polacco Miroslaw Adamczyk nunzio apostolico in Liberia; il congolese Leon Kalenga Badikebele è passato dalla nunziatura del Ghana a quella di El Salvador; il camerunense Brian Udaigwe è stato elevato a dignità arcivescovile e nominato nunzio. Queste e la nomina di Balestrero - ha puntualizzato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, interpellato dai cronisti a margine di un briefing sulla sede vacante - sono state pubblicate in coincidenza con la ricorrenza della «Cattedra di Pietro», e questo ne segnala l'importanza. Quanto a Balestrero, «c'è già stato il normale agreeement da parte del Governo (colombiano, ndr.)» e ciò dimostra che «il procedimento era stato avviato già da diverso tempo, quindi assai prima della rinuncia del Santo Padre». La Colombia, inoltre, «è un paese estremamente importante per la Chiesa, ha 102 vescovi, e tra l'altro è la sede del Celam (l'organismo che rappresenta le conferenze episcopali dell'intera America Latina, ndr.)». Padre Lombardi ha quindi osservato che è normale che un 'vice-ministro' degli Esteri diventi nunzio, come era già accaduto per mons. Celestino Migliore e per mons. Piero Parolin, i due predecessori di Balestrero. Su Twitter, il cardinale Ruben Salazar Gomez ringrazia il Santo Padre per il nuovo nunzio apostolico in Colombia: «Bienvenido Mons. Ettore Balestrero».