19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
I partiti e la riforma della legge elettorale

Finocchiaro: Il nodo ora più che mai è la legge elettorale

La Presidente dei Senatori Democratici: «C'è chi vuole caos per bloccare il PD. Sono pronti a mettere in stallo Paese, giocano col fuoco». Fini: «Se non si passa a fatti antipolitica dilaga». Alfano: «Speriamo in conclusione in tempi rapidi»

ROMA - «Il nodo ora più che mai è la legge elettorale». Lo ha sostenuto Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, in una intervista al Messaggero.
«Napolitano - ha sottolineato - ha posto gli stessi paletti che avevamo posto noi e il percorso indicato dal Quirinale è ineccepibile. Adesso è urgente, approvata la legge di stabilità, procedere su quella elettorale e sbloccare una situazione ora impaludata».

Legge elettorale sempre più madre di tutte le questioni? «Sì, ed è anche il riflesso - ha detto ancora l'esponente democratica - di una situazione dove si confrontano, anzi si scontrano, due diverse opzioni politiche. Da una parte c'è il Pd che vuole modificare il Porcellum in modo da garantire governabilità a chiunque vinca, perché non è pensabile che il ricorso alle urne non segni poi l'avvio di una stagione efficiente e stabile. Dall'altra un eterogeneo assembramento che non vuole che alle prossime elezioni ci sia un vincitore, punta piuttosto a ogni genere di alleanza possibile ma non a un vincitore certo. Si cerca di erigere, neanche troppo velatamente, una nuova conventio ad excludendum verso il Pd: inventarsi ogni cosa, una qualunque legge elettorale, purché il Pd non governi. Una pretesa ridicola, antistorica, assurda, se non fosse che si tradurrebbe in un rischio gravissimo per l'Italia. Pur di non registrare la loro sconfitta e la vittoria del Pd, sono pronti a mettere in stallo il Paese. Stanno giocando col fuoco».

Bene D'Alimonte, testo Malan non garantisce governabilità - «Noi - ha sottolineato anna Finochiaro parlando con il Messaggero - abbiamo rinunciato al doppio turno, siamo al lavoro per una mediazione. La nostra proposta è di recepire quella del professor D'Alimonte: premio alla coalizione che arrivi al 40 per cento, e se nessuno ci arriva, premio del 10 per cento al primo partito».
Quanto al testo Malan, «il problema principale è quello della governabilità. Poi ci sono altri due punti deboli: le preferenze, che significa aprire la porta a meccanismi di corruttela; quanto poi alla rappresentanza femminile, fa solo ridere».

Fini: Se non si passa a fatti antipolitica dilaga - Di riforma della legge elettorale «se ne parla da almeno un anno e ora bisogna passare dalle buone intenzioni ai fatti» altrimenti «l'antipolitica dilagherà». Ne é convinto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, per il quale se non si arriva ad approvarla nelle prossime settimane é solo «per meschini interessi di parte».

Alfano: Speriamo in conclusione in tempi rapidi - Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha auspicato che si possa arrivare in tempi rapidi all'approvazione della nuova legge elettorale. «Noi in Senato abbiamo una bozza del testo sul quale si è elaborato a lungo, speriamo che si possa davvero arrivare a una conclusione in tempi rapidi. Per noi il punto centrale è che la sera del voto si sappia chi ha vinto e chi ha perso. Chi ha vinto deve poter governare».

Quirinale segue con attenzione protesta Giachetti - Il portavoce del presidente della Repubblica, Pasquale Cascella, ha voluto via Twitter » assicurare che il Quirinale segue con attenzione le posizioni dell'on. Giachetti sulla riforma della legge elettorale».
Roberto Giachetti, parlamentare Pd di lunga militanza radicale, è in sciopero della fame da oltre cento giorni per chiedere la calendarizzazione in aula alla Camera della riforma della legge elettorale. E pochi giorni fa si è detto pronto a «vendersi al migliore offerte» pur di ottenere l'eliminazione per via parlamentare del Porcellum prima che gli italiani siano di nuovo chiamati alle urne.