19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Intervista esclusiva a «Les Echos»

Monti tesse le lodi dei Governi Amato e Prodi

Il Premier: «La medicina è amara ma è per il bene del paese. In ogni caso gli italiani di cui si dice siano ingovernabili, chiedono il buongoverno, come già fecero sotto gli Esecutivi di Amato e Prodi. All'Europa serve più crescita, ma dagli investimenti»

ROMA - «Noi che non siamo politici siamo stati chiamati a prendere misure impopolari. Secondo i sondaggi, gli italiani le considerano delle riforme dolorose ma ci accreditano di un tasso di popolarità favorevole. La gente è più matura di quanto pensino i politici»: così il presidente del Consiglio Mario Monti in una intervista 'esclusiva' al quotidiano economico francese Les Echos, che la titola ««La medicina è amara ma è per il bene del paese». «In ogni caso» chiosa il premier «gli italiani di cui si dice siano ingovernabili, chiedono il buongoverno, come già fecero sotto gli esecutivi di Amato e Prodi».
E parlando delle politiche europee e delle ricette economiche dell'Ue, Monti osserva «Saremo uno dei pochi paesi ad avere un equilibrio strutturale nel 2013... Per gli altri Stati membri, mi chiedo se convenga loro chiedere una proroga» della data del ritorno all'equilibrio di bilancio. «In Italia, con un debito molto alto e una credibilità in fase di ricostruzione» sottolinea Monti, «con tassi d'interesse alti, abbiamo scelto di ridurre lo spread con la disciplina di bilancio e le riforme strutturali».

All'Europa serve più crescita, ma dagli investimenti - In Europa «serve più crescita economica», ma «non verrà dall'aumento della domanda, come pensano gli anglosassoni, e ancora meno dalla spesa pubblica». Il Premier spiega la sua visione per conciliare questo approccio americano con quello tedesco del rigore di bilancio a tutti i costi.
Un aumento della domanda fine a se stesso, spiega Monti, si scontra con due problemi: uno economico, cioè l'esistenza di «molte strozzature in Europa per le imperfezioni del Mercato unico», che fanno sì che «qualsiasi aumento della domanda sfocerebbe su limiti di offerta e inflazione, e più importazioni». C'è poi il problema politico dello «schema intellettuale della visione tedesca», di cui Monti dice di aver parlato con Obama: per i tedeschi cioè la crescita «è frutto di un comportamento etico, un'etica individuale - il risparmio - e una collettiva - il rigore di bilancio».
Per una politica di domanda quindi c'è spazio solo «se l'aumento viene dagli investimenti», ha concluso Monti, una strada «che piace agli anglosassoni senza dispiacere ai tedeschi». Una filosofia «non nuova», ammette Monti, perché risale a Jacques Delors, l'energetico presidente francese della Commissione Ue fra gli anni '80 e la prima metà dei '90. Da qui, afferma Monti, «la mia insistenza affinché la disciplina di bilancio si accompagni a misure favorevoli agli investimenti pubblici».

Mantenuto fermo obiettivo dell'equilibrio di bilancio nel 2013 - Sul fronte del rigore di bilancio, Monti ha rivendicato di aver mantenuto fermo l'obiettivo «molto ambizioso» fissato dal suo predecessore di riportare il deficit in equilibrio nel 2013 anziché nel 2014. Per gli altri Stati Ue in difficoltà, il presidente del Consiglio si chiede «se sia nel loro interesse chiedere una proroga» per raggiungere l'equilibrio dei conti pubblici.
«In ogni caso in Italia, con un debito grande e una credibilità in via di ricostruzione, con tassi d'interesse elevati, si è scelto di ridurre il nostro spread con disciplina di bilancio e riforme strutturali».