Monti per il bis «spera» nei mercati
Che l'ipotesi fosse in campo era chiaro da tempo, ma mai Mario Monti l'aveva formulata con questa nettezza: «Se ci sarà bisogno, io sarò disponibile» a proseguire l'esperienza a palazzo Chigi anche dopo le elezioni
ROMA - Che l'ipotesi fosse in campo era chiaro da tempo, ma mai Mario Monti l'aveva formulata con questa nettezza: «Se ci sarà bisogno, io sarò disponibile» a proseguire l'esperienza a palazzo Chigi anche dopo le elezioni. Ancora più chiaro: «Voglio che la comunità internazionale e i mercati sappiano che sarò sempre lì» nel caso in cui dovessero esserci «speciali circostanze». Parole pronunciate a New York, prima ospite del Council on Foreign Relations, poi in un'intervista all'emittente finanziaria Bloomberg Tv.
NESSUN CAMBIAMENTO DI POSIZIONE - Insieme alla disponibilità per il futuro, Monti ribadisce il punto fermo della sua posizione: «Non correrò per le elezioni, per due motivi: voglio mantenermi fuori dai partiti politici e in secondo luogo chi corre lo fa per diventare membro del parlamento e io sono già senatore a vita». Insomma, dice lo stesso premier, «nessun cambiamento di posizione». Così come dallo staff del premier affermano che le parole pronunciate oggi non sono certo una novità: «Ha detto quello che ha sempre detto: che non si candiderà alle elezioni, ma che resta a disposizione del Paese se si ritenesse di chiamarlo ancora in causa».
SE CE NE FOSSE BISOGNO - In realtà, una novità c'è, e non da poco. Appena 15 giorni fa, in un'intervista al Washington Post rilasciata a Cernobbio, il Professore era stato molto meno tranchant su una sua disponibilità futura: «Veramente non ho ancora riflettuto su questo argomento», era stata la risposta alla domanda secca se fosse d'accordo a rimanere a palazzo Chigi se dopo le elezioni gli venisse chiesto da una coalizione di maggioranza.
Un cambio di toni che gli uomini vicini a Monti spiegano così: «Sui giornali americani, e di riflesso nei mercati e nella comunità internazionale, la lettura che veniva data della posizione del Professore era troppo netta nell'altra direzione, ovvero che dopo le elezioni lui sarebbe in ogni caso uscito di scena». E dunque «bisognava spiegare che, ovviamente solo se ce ne fosse bisogno, lui non si tirerebbe indietro». Dunque la sottigliezza della impossibilità di una candidatura («Si corre per entrare in Parlamento, e io sono senatore a vita») ma al tempo stesso di un possibile ritorno a palazzo Chigi, andava spiegata più chiaramente.
Nulla a che vedere con coincidenze interne, dunque - assicura una fonte di governo che pure sarebbe favorevole ad un Monti bis - come ad esempio il lancio di Pier Ferdinando Casini delle liste per Monti: «Che a lui possa non dispiacere restare, è una possibilità. Che lavori per farlo, non credo. Piuttosto contava la sede dove quelle parole sono state pronunciate». Appunto per rassicurare i mercati.
PREMIER: SPERO IN UN RISULTATO ELETTORALE NORMALE - Restano dunque le parole del premier: la prima opzione di Monti, giura lui stesso, è quella di chiudere con palazzo Chigi al termine della legislatura: «Spero ci sarà un risultato chiaro con una chiara possibilità di formare una maggioranza e un Governo guidato dai leader di questa maggioranza. Dopo le elezioni la normalità sarebbe che i partiti politici consultati dal presidente suggerissero la scelta di un primo ministro che è parte della loro coalizione. Quella persona non sarò io», visto che ribadisce di non voler far parte di alcun partito o coalizione. Ma «dovessero esserci speciali circostanze, che spero non ci saranno, e mi sarà chiesto, considererei la situazione seria». E dunque «se si pensasse che potrei servire ed essere d'aiuto dopo il periodo delle elezioni io ci sarò».