Clini: Il Gip di Taranto vuole lo spegnimento
Il Ministro dell'Ambiente: «Vanno rispettate le leggi e l'autorità competente è il Ministro dell'Ambiente, insieme con la Regione Puglia. C'è una distinzione di ruoli molto chiara» con la Mgistratura «e credo che vada rispettata»
ROMA - La posizione del Gip di Taranto sull'Ilva, che vuole il blocco della produzione, è per lo spegnimento dell'impianto e non per la bonifica. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, sottolineando che «non condivido affatto la posizione del Gip, che non è per il risanamento ma per lo spegnimento degli impianti».
L'Autorità competente è il Ministero - «Vanno rispettate le leggi - ha affermato Clini intervenendo a Uno Mattina su Raiuno - e l'autorità competente è il ministro dell'Ambiente, insieme con la Regione. C'è una distinzione di ruoli molto chiara» con la magistratura «e credo che vada rispettata».
«Noi continuiamo a lavorare secondo il programma stabilito - ha aggiunto il ministro - e speriamo che la magistratura tenga conto del lavoro che si sta facendo. Dobbiamo evitare il tira e molla tra tribunali che non consente di affrontare i problemi».
La Magistratura collabori - «Siamo in condizione - ha spiegato Clini - di arrivare in tempi rapidi al risanamento e alla riduzione dell'inquinamento ambientale. Se invece di proseguire su questo programma dobbiamo ricominciare a girare nei tribunali è chiaro che perdiamo molto tempo. Mi auguro - ha sottolineato - che la magistratura, che fa parte dello Stato, collabori con le istituzioni competenti, e se ritiene che le amministrazioni competenti non stanno facendo bene il loro dovere ha il dovere e il diritto di intervenire».
Interverremo per azzerare le emissioni inquinanti - Se lo stabilimento Ilva dovesse chiudere, ha affermato il ministro dell'Ambiente, se ne avvantaggerebbero «non solo i cinesi ma anche i produttori di Germania e Francia, che sono assoggettati alle stesse regole europee che valgono per l'Ilva. Se si interviene sull'Ilva con l'approccio del Gip di Taranto si crea concorrenza sleale a sfavore delle imprese italiane».
«Stiamo lavorando su Taranto - ha concluso Clini - in maniera molto intensa. Ho chiesto e ottenuto da Ferrante che ritirasse i ricorsi contro il ministero dell'Ambiente e continuiamo a fare quello che stiamo già facendo, quello che la legge prevede». L'obiettivo è «intervenire in maniera drastica sugli impianti per ridurre, fino ad azzerare, le emissioni inquinanti».
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