Clini: Proseguire con il risanamento dell'Ilva
Il Ministro dell'Ambiente: «Di conseguenza come dimostra l'esperienza consolidata in questi casi, la decisione di interrompere le attività di produzione dovrebbe essere guidata dalla tipologia degli interventi da realizzare»
ROMA - Il risanamento dello stabilimento dell'Ilva a Taranto deve andare avanti. È l'auspicio del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. «Mi auguro - sottolinea il ministro - che il percorso avviato prosegua, tenendo conto che il risanamento degli impianti coinvolti ha bisogno della partecipazione attiva dell'impresa, ovvero sia della competenza e dell'esperienza di chi conosce il ciclo di produzione, sia delle risorse finanziarie dell'Ilva».
«Di conseguenza - sostiene Clini - come dimostra l'esperienza consolidata in questi casi, la decisione di interrompere le attività di produzione dovrebbe essere guidata dalla tipologia degli interventi da realizzare, che in alcuni casi richiedono la fermata di parti degli impianti e in altri casi suggeriscono invece il contrario».
«Senza dimenticare - aggiunge il ministro - che i contenziosi in sede giudiziaria e i conflitti sociali che si stanno aprendo di fronte alla prospettiva di chiusura degli impianti potrebbero avere l'effetto di interrompere o ritardare fortemente il programma di risanamento degli impianti».
Il ministero dell'Ambiente, insieme alla Regione Puglia, «ha avviato un tavolo tecnico con l'Ilva per individuare le misure gestionali, impiantistiche e tecnologiche che l'Ilva dovrà adottare per risanare gli impianti e rispettare gli obiettivi e gli standard di qualità ambientale stabiliti dalle leggi e dalle direttive europee». Per questo è stata riaperta «la procedura per l'autorizzazione integrata ambientale (Aia)».
In questo contesto il ministro Clini «ha apprezzato la decisione dell'Ilva di ritirare i ricorsi contro la riapertura della procedura di Aia e la partecipazione attiva dell'impresa al tavolo tecnico per l'individuazione delle misure di risanamento degli impianti. Così come è stata valutata positivamente da Clini la decisione del tribunale del Riesame di incaricare il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, custode degli impianti sequestrati».
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