18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Intervista a «Il Messaggero»

Frattini: «Berlusconi? Non è detto che torni»

L'ex Ministro: Il dialogo con Casini non è certamente perso. Anche nella politica interna ci uniscono molti temi. A cominciare dalla reintroduzione delle preferenze nella legge elettorale. Formigoni: Serve partito a trazione nordista attento al Sud

ROMA - «Il dialogo con Casini non è certamente perso. Anche nella politica interna ci uniscono molti temi. A cominciare dalla reintroduzione delle preferenze nella legge elettorale. E poi: su Di Pietro e su Vendola, Casini la pensa come noi e non come Bersani. Crede cioè che non si può costruire il governo del Paese con soggetti di questo tipo. La distanza tra Casini e il Pd è più forte di quella che c'è tra noi e lui». Lo ha detto, in un'intervista a Il Messaggero, l'ex ministro del Pdl, Franco Frattini.

Non sono certo del ritorno di Berlusconi - «Il problema nel dialogo con Casini - ha osservato - è Berlusconi nel momento in cui si torna alle pregiudiziali personali. Io comunque non sono sicuro del ritorno in campo di Berlusconi. Semplicemente perchè non l'ho sentito dire da lui. Quello che so è che sta valutando tutte le caratteristiche e le conseguenze della sua decisione. Cioè del prenderla e del non prenderla».

Preoccupa l'anti-montismo del PDL - Frattini ha poi sottolineato di essere preoccupato per «l'anti-montismo' che c'è nel Pdl è un fenomeno - ha sostenuto - viscerale, di pancia, e non di visione della realtà. Il passo indietro di Berlusconi significò l'anteporre l'interesse del Paese in difficoltà all'interesse del partito. Se noi vanifichiamo questo, diciamo sostanzialmente che il gesto di Berlusconi è stato inutile».

Alemanno: Non credo ci sarà sesta candidatura Berlusconi - Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, non si è detto affatto sicuro che Silvio Berlusconi deciderà di scendere in campo per la sesta volta come candidato premier. Parlando a Omnibus su La7 ha infatti spiegato di non credere che questo accadrà e che comunque «nulla è deciso».
«Il mio partito - ha affermato - sta attraversando un momento difficile perché c'è una riproposizione di schemi vecchi. Io ho parlato questa settimana con Berlusconi e gli ho espresso le mie perplessità rispetto alla sua candidatura perché ritengo che rischi di essere un ritorno all'indietro». Sulla candidatura, ha precisato, «nulla è deciso e alla fine credo che non ci sarà».

Formigoni: Serve partito a trazione nordista attento al Sud - «Serve un Pdl a trazione nordista attento alla crescita del Sud. Dobbiamo essere pronti a elaborare una proposta che esalti la voglia di autonomia del Nord e di sviluppo del Sud. Le elezioni non le vinceremo se non rimettiamo a posto una proposta forte per gli italiani. Poi, discutiamo pure di chi dovrà essere il nostro prossimo candidato alla presidenza del Consiglio». E' un passaggio del video rivolto «agli amici del Pdl» postato su Youtube dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che lunedì scorso ha incontrato i coordinatori del Pdl delle regioni del Nord: «Abbiamo cominciato ad elaborare una piattaforma di proposte per fare in modo che il prossimo Governo esalti finalmente il Nord e la sua capacità di fare e intraprendere».
Sulla necessità di un Popolo della libertà «a trazione nordista», Formigoni spiega che «la crisi sta picchiando nel Settentrione: qui, infatti, falliscono le imprese e i cittadini soffrono perché c'è poco impiego pubblico; qui si registra la minore evasione fiscale e, quindi, le sovrattasse vengono pagate tutte qui; qui hanno sede le piccole, medie e grandi imprese che devono sfidare i mercati internazionali. Ecco perché bisogna pensare, in tempi rapidi, a una proposta specifica del Popolo della libertà per il Nord e anche per il Sud».