Casini: Premiership 2013 Monti non è all'ordine del giorno
Il leader dei centristi: Non distraiamoci con discorsi che introducono solo divisioni. Spending review? La Maggioranza sia comprensiva con il Governo. Squinzi è stato male interpretato
BOLOGNA - Una possibile ricandidatura di Mario Monti alla presidenza del Consiglio per le elezioni del 2013 «non è all'ordine del giorno». Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha chiesto di concentrarsi sui problemi del Paese e non distrarsi con «discorsi che possono introdurre solo divisioni».
«Monti è impegnato, sta lavorando e i partiti lo sostengono - ha detto Casini in una conferenza stampa a Bologna -. Oggi non è all'ordine del giorno chi presiederà il Governo dopo le elezioni. Non faccio previsioni, vedremo...». Però, ha avvertito «oggi concentriamoci sui problemi del paese, non distraiamoci con discorsi che possono introdurre solo divisioni».
Maggioranza sia comprensiva con il Governo - L'Italia «va male e bisogna tagliare le spese» e «abolire i privilegi». Ogni taglio, secondo Pier Ferdinando Casini, è una «ferita», ma è indispensabile, per questo l'appello alle forze politiche che sostengono il Governo Monti è quello di «essere comprensivi».
«Tutti siamo convinti che sia necessario salvaguardare le fasce più deboli della popolazione - ha spiegato Casini in una conferenza stampa a Bologna -. Sappiamo che tutto questo è previsto nella manovra del Governo» che è chiaramente «una manovra dolorosa». Ma arrivati a questo punto è necessario «capire se abbiamo scherzato, detto bugie al Paese e ingannato gli italiani quando abbiamo detto che l'Italia era sull'orlo del baratro e avrebbe potuto fare la fine della Grecia. Se abbiamo detto la verità - ha aggiunto - oggi dobbiamo agire di conseguenza: è molto semplice e molto amaro».
Nelle ultime settimane, secondo il leader dell'Udc «ci siamo svegliati come 'Alice nel Paese delle meraviglie' dal mondo dei sogni: le cose vanno male, il paese va male e bisogna tagliare le spese. Ogni taglio di spesa che un governante fa è una ferita nel paese». Per questo «vogliamo abolire i privilegi e lasciare le tutele. Farlo non è così semplice. Dobbiamo essere comprensivi con il Governo, questo vale in modo particolare per le forze che lo sostengono».
Squinzi è stato male interpretato - «Squinzi è stato male interpretato o si è voluta dare una lettura unilaterale di quello che ha detto». Ne è convinto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che si rifiuta «di pensare che gli imprenditori non riconoscano gli sforzi» fatti dal governo Monti.
«Capisco il presidente del Consiglio» per la sua reazione dopo le dichiarazioni fatte dal presidente di Confindustria sabato durante un dibattito con Susanna Camusso, ha detto Casini in una conferenza stampa a Bologna. «Leggendo i titoli di quello che ha detto, personalmente non condivido per nulla. Conoscendo Squinzi, il suo equilibrio e la sua serietà, penso che sia più un errore di comunicazione che una espressione di volontà».
«Stimo Squinzi - ha aggiunto - mi rifiuto di pensare che abbia bocciato su tutta la linea il governo. Credo che sia stato un difetto di comunicazione».