28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
Riduzione in vista per il personale della Pubblica Amministrazione

Grilli: Via 2 dirigenti pubblici ogni 10

Lo ha ribadito, il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli, alle parti sociali. Da queste però, già prima dell'inizio dell'incontro, era arrivato un messaggio molto chiaro: se il governo tagli gli organici nella Pubblica amministrazione si va allo sciopero generale

ROMA - Riduzione in vista per il personale della Pubblica Amministrazione. Per i dirigenti la riduzione sarà del 20%, per tutti gli altri dipendenti sarà del 10%. Lo ha ribadito, secondo quanto si apprende, il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli, alle parti sociali. Da queste però, già prima dell'inizio dell'incontro, era arrivato un messaggio molto chiaro: se il governo tagli gli organici nella Pubblica amministrazione si va allo sciopero generale. Il presidente del Consiglio Mario Monti, da parte sua ha voluto precisare la natura della spending review che non è una nuova manovra di finanza pubblica ma l'assunzione di misure strutturali. L'obiettivo del governo, hanno spiegato fonti presenti all'incontro, è di eliminare gli sprechi e non di ridurre i servizi. Si dovrà guardare per questo alle priorità rifuggendo alla politica dei tagli lineari. Per evitare l'aumento dell'Iva, ha spiegato Monti, occorrono 4,2 miliardi. Ma «si sono poi aggiunte due esigenze: il tema degli esodati, meglio qualificati come salvaguardati; il, terremoto in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, rendendo la cifra di 4,2 miliardi molto più alta».

Ci sono stati momenti di tensione alla Camera durante il voto sul decreto della spending review. Al termine del suo intervento, Francesco Barbato (Idv), ha concluso con un: «Mi sono rotto i c...». Subito il presidente di Montecitorio, Gianfranco Fini, ha cacciato il deputato fuori: «La prego di abbandonare l'aula - ha detto Fini - non può usare un linguaggio da trivio». Le regioni sono «molto, molto preoccupate» per gli effetti della spending review su sanità e trasporto pubblico locale, con interventi che «mettono a rischio i servizi ai cittadini», ha detto dopo la riunione il governatore della Lombardia Roberto Formigoni. «Non abbiamo avuto risposte né sulla sanità né sul trasporto pubblico locale - ha affermato - Ci hanno fatto capire che il Fondo sanitario nazionale sarà tagliato, ma non sappiamo di quanto». Il commissario sulla spending review, Enrico Bondi, ha detto: «Non togliere servizi, ma fare di più e meglio. Perché dalle elaborazioni statistiche della spending review, emerge un eccesso di spesa che va dal 25% fino al 60% dei casi limite». Bondi ha spiegato che il governo si è mosso incrociando i dati dell'Istat sulla media di spesa e quelli della Sose sulla frontiera di efficienza: la revisione della spesa - avrebbe promesso - sarà parametrata a linee mediane di virtuosità e a «frontiere di efficienza» basate sulla spesa pro capite per personale. Dal canto suo la Cgil ha avvertito il governo che, insieme con le altre organizzazioni sindacali, è pronta allo sciopero se fossero confermate le voci sui tagli agli organici nella pubblica amministrazione e ai servizi. Lo ha detto il segretario generale, Susanna Camusso, prima di recarsi a Palazzo Chigi per il vertice sulla spending review, slittato dalle 9 alla tarda mattinata.

Il controllo attuale dell'organizzazione Monopoli non è appropriato - L'accorpamento tra i Monopoli di Stato e l'Agenzia delle Dogane porterà ad un controllo migliore sul settore dei giochi. Ha respinto la tesi secondo cui il riassetto delle due Agenzie è dovuto «ad una scarsa capacità di resistenza del governo alle lobby che ruotano attorno ai giochi».
«Con assoluta certezza non è vero», ha affermato Grilli, replicando alla «preoccupazione espressa in una delle risoluzioni» presentate sul decreto dismissioni. «Mi sembra il contrario. Le evidenze a tutti note - ha proseguito Grilli - confermano che l'organizzazione dei Monopoli non era sufficientemente efficiente e forte per esercitare un controllo appropriato sul settore» malgrado il ministero dell'economia «ha presentato presentato negli ultimi anni una serie importantissima di evoluzioni normative che sono andate tutte nella direzione del rafforzamento a tutela di questo settore».
Rispondendo ad alcune domande, il viceministro ha precisato: «non ho detto che non esistono le lobby sul gioco, quello che ho detto è che garantisco che nell'azione del governo noi vogliamo rafforzare il presidio su questa area proprio perché ci sono interessi enormi, leciti e illeciti, le entrate per lo Stato sono grandissime» e se il «controllo fosse più efficace» ce ne sarebbero di più.
Quindi, ha proseguito, serve una «vigilanza capillare che non può essere fatta da un'Agenzia così come è costituita, quindi dobbiamo rafforzate il presidio territoriale e obbligare tutte le Agenzie ad avvalersi della Gdf sul territorio».

Accorpamento tra Entrate e Territorio - Non ci sarà alcun conflitto di interessi tra l'Agenzia delle Entrate e l'Agenzia del Territorio in seguito all'accorpamento delle due Agenzie prevista nel decreto dismissioni.
«Alcune preoccupazioni espresse, che ci possano essere conflitti interesse nell'avere ricondotto nella stessa Agenzia la determinazione sulle rendite catastali, l'accertamento e la riscossione, a me sembra che non siano appropriate», ha affermato Grilli. Secondo il viceministro non è possibile parlare di conflitto di interesse «tra le attività dello Stato, non è come il normale uso del conflitto d'interesse tra parti contrapposte. Infatti si tratta sempre di attività e funzionari dello Stato che lavorano nella stessa direzione».