28 agosto 2025
Aggiornato 12:30
La precisazione è della stessa Procura

Procura di Biella: L'iscrizione di Passera è un atto dovuto

Il procedimento si riferisce ad ipotesi di reato relative ad operazioni finanziarie poste in essere da Biverbanca spa con sede legale a Biella. Lannutti: Passera riferisca in Senato o si dimetta. Storace: Serve trasparenza

TORINO - L'iscrizione di Corrado Passera, attuale ministro dello Sviluppo, nel registro degli indagati della Procura di Biella è un atto dovuto. A precisarlo è la stessa procura.

IL COMUNICATO DELLA PROCURA - In merito alle notizie pubblicate nei giorni scorsi circa il coinvolgimento del dottor Corrado Passera nelle indagini condotte dallo procura di Biella relativamente ad illeciti fiscali commessi negli anni 2006 e 2007, si legge nel comunicato, è doveroso precisare che l'iscrizione del dottor Passera nel registro degli indagati costituiva un atto dovuto, anche a garanzia dell'interessato.
Il procedimento, originato a seguito di un'informativa di reato trasmessa dall'Agenzia delle entrate ed iscritto in data 14 luglio del 2011, precisa ancora la Procura, si riferisce ad ipotesi di reato relative ad operazioni finanziarie poste in essere da Biverbanca spa con sede legale a Biella, all'epoca controllata da Banca intesa spa, di cui l'indagato era Amministratore delegato ed esponente del Comitato esecutivo.

LANNUTTI: IL MINISTRO RIFERISCA IN SENATO O SI DIMETTA - «In un Paese normale un ministro indagato per frode fiscale dovrebbe dimettersi senza sé e senza ma. Invece, Corrado Passera preferisce far finta di niente e, con serenità, restare al suo posto. Diciamo la verità, se si fosse trattato di un ministro del precedente governo ci sarebbe stata una levata di scudi da ogni parte». Lo dichiara il senatore Elio Lannutti, capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Finanze.
«Arrivati a questo punto l'attuale ministro dello Sviluppo economico ha il sacrosanto dovere di chiarire ed è immorale che ancora non sia venuto a riferire in Senato sull'operazione interbancaria eseguita quando era Amministratore Delegato di Banca Intesa - aggiunge Lannutti -. Nessuno è inamovibile, men che meno chi fa parte di un governo dei conflitti d'interesse. Basti pensare al tentativo, sventato dall'Italia dei Valori al Senato, di introdurre la sanatoria dell'abuso di diritto per salvare sia Profumo che lo stesso Passera».
«Non è possibile - conclude Lannutti - che i poveri cristi, quelli che non pagano una multa da 100 euro, debbano essere perseguitati, mentre i ministri banchieri, indagati per frode fiscale, possono tranquillamente restare al loro posto».

STORACE: SERVE TRASPARENZA, PASSERA SI DIMETTA - Corrado Passera dovrebbe dimettersi essendo indagato dalla Procura di Biella per irregolarità fiscali relative ad operazioni interbancarie nel 2006, quando era a.d. di Intesa Sanpaolo. Lo scrive su Facebook Francesco Storace, leader della Destra.
«Credo che ci voglia qualche italiano di buona volontà pronto a manifestare clamorosamente contro l'omertà. Esiste un ministro, Corrado Passera, che finora solo qualche giornale aveva indicato come indagato per frode fiscale. In pratica, direbbe Monti che non lo dice, un evasore. Ministro di un governo che dice di puntare tutto nella lotta all'evasione fiscale. Non ne parlate più, per favore, non sareste credibili finché Passera rimane al suo posto. Anche a me sei anni fa capitò di leggere dell'apertura di un'indagine nei miei confronti. Come dice Passera, non ne sapevo nulla dalla magistratura. In queste settimane, forse finisce il mio calvario. Passera, a differenza di quello che feci io, non si dimette», prosegue Storace.
«Il mio presidente del Consiglio di allora, Berlusconi, non voleva che mi dimettessi. Il presidente del Consiglio di Passera, Monti, sta zitto. Sennò, porta sfiga, penserà anche il ministro sotto inchiesta. Ma non e' tempo di battute. E' tempo di trasparenza. Anche perché da ieri sera si sa che la notizia dell'indagine e' vera. Corrado Passera deve dimettersi e attendere l'esito dell'inchiesta. E se larghissima parte della politica - con la solitaria eccezione dell'Italia dei Valori - sta in silenzio, il motivo non sta solo in un garantismo che semmai andrebbe rivendicato e non taciuto. Se stanno zitti non e' solo perché temono che il meccanismo prima o poi riguarderà anche i muti di oggi. No, molti tacciono perché vedevano in Passera l'alfiere di un disegno politico neocentrista in cui trovare accoglienza, ospitalità, riciclaggio. Tacciono i grandi partiti, finora non ha parlato neppure Beppe Grillo. Curioso, no? E' la forza straordinaria delle banche. Dobbiamo contrapporre loro la forza popolare. Chi va a contestare l'evasore?».