3 agosto 2025
Aggiornato 12:30
La crisi dei debiti sovrani

New York Times: Dopo la Spagna toccherà all'Italia?

«Sarà l'Italia il prossimo?»: è la domanda che si pone il New York Times, in un articolo pubblicato stasera in apertura del suo sito internet sulla situazione nel nostro paese e sul lavoro che sta compiendo Mario Monti per cercare di scongiurare il rischio di contagio

ROMA - «Sarà l'Italia il prossimo?»: è la domanda che si pone il New York Times, in un articolo pubblicato stasera in apertura del suo sito internet sulla situazione nel nostro paese e sul lavoro che sta compiendo Mario Monti per cercare di scongiurare il rischio di contagio dall'«infezione finanziaria» che ha già colpito altri paesi dell'Eurozona, per ultima la Spagna.

I problemi non sono affatto finiti - «La Spagna - scrive il New York Times - è diventata il quarto paese ad accettare un aiuto internazionale, e i dirigenti italiani si trovano ora di fronte alla domanda che li assilla da quando è scoppiata la crisi del debito in Europa, tre anni fa: Quando l'infezione finanziaria varcherà i nostri confini?».
«C'è un rischio permanente di contagio», ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti nel fine settimana. «Questo è il motivo per cui il rafforzamento dell'Eurozona è nell'interesse di tutti». Ma, osserva il New York Times, non è chiaro se Monti riuscirà a impedire all'Italia di diventare la prossima tessera del domino a cadere. In privato, i dirigenti italiani stanno già lanciando l'allarme che anche con gli aiuti da 100 miliardi concessi alla Spagna per ricapitalizzare il suo settore bancario i problemi non sono affatto finiti.

Rehn: E' tempo di una «Unione economica e monetaria II» - «E' tempo di ripartire, di discutere e decidere come completare la creazione di una Unione economica e monetaria II, per fare in modo che la zona euro abbia una solida base per la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro». Lo ha detto oggi a Strasburgo, davanti alla commissione economica dell'Europarlamento, il commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn, in un discorso sulle grandi linee delle proposte per l'uscita dalla crisi che verranno portate sul tavolo del Consiglio europeo di fine giugno.
«Il punto di partenza - ha sottolineato Rehn - è sempre lo stesso» nelle proposte in via di elaborazione: sia che si parli di un sistema europeo di garanzia nella proposta di unione bancaria (o finanziaria, come ora viene sempre più spesso chiamata), sia che si parli di emissioni comuni sui titoli di Stato dell'Eurozona (eurobond), deve esserci una compensazione sul lato della disciplina comune. «Ogni passo verso un'ulteriore condivisione del rischio può essere fatto solo a condizione di essere bilanciato da misure che impediscano il non rispetto degli sforzi di consolidamento di altri paesi», ha osservato il commissario.