29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Senato | Riforme Costituzionali

Riforme, Commissione Senato vara revisione della Costituzione

Tiene l'accordo Pd-Pdl-Udc, no al semi-presidenzialismo. Parisi: Abrogazione Porcellum condizione per il confronto. Calderisi: Napolitano favorisca semipresidenzialismo. Quagliariello: Nel semipresidenzialismo pesi e contrappesi

ROMA - La commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato in nottata il testo di riforma della Costituzione, frutto dell'accordo tra Pd, Pdl e Udc. Contrari Idv e Lega. Il ddl ora è pronto per l'esame dell'Aula, secondo i tempi che saranno stabiliti dalla capigruppo di palazzo Madama. E' probabile che l'assemblea esamini il testo subito dopo l'approvazione del ddl di riforma del mercato del lavoro, su cui oggi il governo dovrebbe porre la fiducia.

Nessuna traccia del semi-presidenzialismo - La lettura dell'Aula del Senato sarà comunque soltanto il primo dei quattro passaggi parlamentari cui il ddl di riforma della Carta dovrà passare prima di entrare in vigore. Se sarà approvato con almeno i due terzi dei voti, sarà legge, altrimenti dovrà passare anche lo scoglio del referendum confermativo. Secondo i calcoli fatti dai partiti, però, è assolutamente necessario che almeno le prime due letture (Camera e Senato) vengano concluse entro l'estate, per poter poi lasciare trascorrere i tempi previsti dalla legge e procedere con le due seconde letture entro la fine della legislatura.
Nel tour de force notturno, la prima commissione di palazzo Madama ha approvato la riformulazione dell'articolo 5, che riguarda il superamento del bicameralismo perfetto, e anche l'articolo dedicato alla sfiducia costruttiva al premier, senza alcuna modifica rispetto al testo base del relatore. Nessuna traccia, nell'articolato approvato ieri sera, di riferimenti alla svolta semi-presidenzialista annunciata da Silvio Berlusconi, ma nessuno esclude che il Pdl possa presentare questa proposta direttamente in Aula.

Parisi: Abrogazione Porcellum condizione per il confronto - «Ora che il tavolo ABC ha rivelato tutta la sua inconsistenza, chieda il Pd di aprire la discussione solo dopo aver messo in sicurezza la abrogazione del Porcellum. Concordi quindi Bersani previamente di tornare con un solo articolo alla legge preesistente. Era per altro questa la richiesta che gran parte della base del Pd ha questa estate sottoscritto col suo incoraggiamento». Lo ha affermato Arturo Parisi, in una dichiarazione.
«Non riesco ad arrendermi - ha affermato l'ex ministro Pd - all'idea che Berlusconi possa impugnare la bandiera del cambiamento neppure per finta. Ha totalmente ragione Bersani a chiedersi se quella che Alfano propone è 'una discussione seria o un modo per non fare nulla'. E fa bene a dire che il semipresidenzialismo non è un tabù e neppure una bestemmia. Ma se è stato il Pd a riaprire seriamente il discorso riproponendo il doppio turno, è necessario che il Pd seriamente lo continui scoprendo il bluff di Berlusconi. Una volta che, di fronte al baratro greco, è stato evocato come riferimento il modello francese, non si può far credere che sia stato il Pd ad interrompere la discussione».

Calderisi: Napolitano favorisca semipresidenzialismo - «Il semipresidenzialismo alla francese è la strada giusta, ovviamente con i necessari contrappesi istituzionali.Il presidente della repubblica Napolitano, che ha condotto il suo mandato con grande saggezza ed equilibrio, aiuti il sistema politico a realizzare queste fondamentali riforme».. Lo ha affermato il parlamentare Pdl Peppino Calderisi, prima firma dei 135 deputati che hanno sottoscritto la proposta di legge per introdurre il sistema semipresidenziale alla francese depositata a Montecitorio.

Quagliariello: Nel semipresidenzialismo pesi e contrappesi - «Il presidente Napolitano ha ragione: tutte le Costituzioni si reggono su un equilibrio di pesi e contrappesi. Nella nostra proposta di semipresidenzialismo, che mira a dare forza e stabilità al Paese in un momento di forte crisi internazionale, ci faremo senz'altro carico di questa esigenza». Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato.