26 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Centrosinistra | SEL

Elezioni: Vendola, astensionismo è messaggio al centrosinistra

Il leader di SEL a Genova per sostenere il candidato sindaco Marco Doria: «La politica è diventata seduta autocoscienza permanente. Sciagurato prendersela con i lavoratori di Equitalia. La lotta armata soffoca il conflitto sociale»

GENOVA - «Credo che» il forte astensionismo registrato al primo turno delle elezioni amministrative «sia un messaggio soprattutto indirizzato al centrosinistra» perché «tocca al centrosinistra riconnettere la politica alla speranza di cambiare la vita». Lo ha affermato questo pomeriggio a Genova il leader di Sel, Nichi Vendola, durante la visita nel capoluogo ligure per sostenere il candidato sindaco del centrosinistra Marco Doria.
Secondo Vendola l'astensionismo rappresenta «un disincanto, un disagio molto grande. Quando la politica non viene percepita come una contesa tra progetti alternativi e sembra aver compiutamente divorziato dai problemi della vita quotidiana, la gente resta a casa, è sfiduciata». «Se ci sono centinaia di migliaia di famiglie che vivono con il panico l'arrivo dell'estate perché non si sa dopo giugno se ci saranno i soldi per gli ammortizzatori sociali e la politica non risponde a questo e si avvita su espressioni incerte a proposito degli esodati, la politica - ha proseguito il leader di Sel - sembra veramente un mondo a parte rispetto al mondo in cui vivono persone che hanno i figli che non trovano lavoro, che hanno i padri e le madri che rischiano di perderlo o i nonni che non vengono assistiti. Il mondo reale - ha sottolineato Vendola - dovrebbe essere il tema della discussione politica, la politica deve parlare di come stiamo, lavoriamo, studiamo e persino di come muoriamo, invece parla prevalentemente del ceto politico. È una specie di seduta di autocoscienza permanente», ha concluso.

Sciagurato prendersela con i lavoratori di Equitalia - «Prendersela con i lavoratori di Equitalia è una cosa sciagurata ma il punto è che molti cittadini esasperati cercano un simbolo, un luogo da indicare come la causa del proprio malessere. Il problema non è Equitalia ma una pressione fiscale che grava in maniera insopportabile sulle spalle del lavoro e della piccola impresa».
Secondo Vendola, «siamo al punto in cui è insopportabile l'ingiustizia sociale. Il fatto che i grandi patrimoni, le grandi ricchezze e le transazioni finanziarie siano lievemente accarezzate dal fisco e che un lavoratore o un piccolo imprenditore si senta vessato dal fisco - ha concluso il leader di Sel - è il segno di un'ingiustizia sociale che va affrontata di petto con coraggio».

La lotta armata soffoca il conflitto sociale - «Chi immagina una ripresa della lotta armata sta immaginando di soffocare il conflitto sociale e politico: terrorismo e democrazia sono due strade antitetiche. Abbiamo il dovere - ha aggiunto Vendola - di esprimere il bisogno della società italiana ed europea di ribellarsi a politiche di impoverimento e austerità e di farlo nel modo più pacifico, partecipato e largo possibile, isolando il terrorismo che rappresenta il volto più oscuro della complessità».
Secondo il leader di Sel, «abbiamo ancora pochi ingredienti per valutare compiutamente questo fenomeno, dobbiamo avere la pazienza di aspettare un monitoraggio e una ricognizione più approfondita. In Italia - ha sottolineato - siamo stati abituati a vedere molti protagonisti su un palcoscenico e ancora più protagonisti dietro le quinte. Non direi che siamo di fronte alla ripresa del terrorismo, ma - ha proseguito Vendola - a fatti gravissimi, a segnali che auspicano un ritorno alla lotta armata. Faremo tutto quello che è nella nostra passione e nel nostro dovere per metterci di traverso a qualunque fenomeno di legittimazione della violenza che è la nostra nemica fondamentale», ha concluso.