Monti: L'Euro non può diventare un fattore di disintegrazione
Il Presidente del Consiglio al «Wall Street Journal»: I sacrifici degli italiani necessari per le generazioni future. Le banche italiane acquistino più Btp. L'euro ha dato prova di essere una moneta solida
ROMA - La crisi dell'eurozona ha causato un buon numero di «incomprensioni», ha fatto riemergere «vecchi fantasmi e pregiudizi tra il Nord e il Sud dell'Europa e molto risentimento reciproco», riconosce Mario Monti in un'intervista al network tv americano Pbs (Public Broadcasting Service), alla vigilia del suo viaggio negli Stati Uniti e dell'incontro con il presidente Barack Obama.
«Per questa ragione è molto, molto importante - ha spiegato il Presidente del Consiglio - che tutti noi facciamo grande attenzione ad evitare che qualcosa che avrebbe dovuto diventare il punto culminante della costruzione europea, vale a dire la moneta unica, si trasformi invece, con i suoi effetti psicologici negativi, in un fattore di disintegrazione dell'Europa».
Proprio per questa ragione, Monti ricorda di aver cercato sempre «di presentare i necessari sacrifici richiesti agli italiani, non tanto come un'imposizione di Bruxelles, della Germania o della Banca Centrale Europea, piuttosto come un passo necessario che gli italiani devono compiere, anche su suggerimento dell'Europa, per i propri interessi e per quelli delle generazioni future».
Le banche italiane acquistino più Btp - Le banche italiane dovrebbero acquistare più Btp. A dirlo è stato il presidente del Consiglio, Mario Monti, nell'intervista rilasciata al Wall Street Journal alla vigilia del suo viaggio negli Stati Uniti.
Monti ha dichiarato di approvare la decisione della Bce (Banca centrale europea) di offrire rifinanziamenti triennali a tassi molto bassi per sostenere la liquidita' delle banche dell'Eurozona e al quotidiano finanziario ha ammesso: «Non ci dispiacerebbe se le banche italiane comprassero un po' più di Btp». Sempre a proposito della Bce, Monti ha aggiunto che l'Italia «rispetta l'indipendenza della Banca Centrale e le sue decisioni».
L'euro ha dato prova di essere una moneta solida - L'euro ha dato prova di essere una moneta solida, nonostante la crisi. Secondo il presidente del Consiglio, inoltre, altri Stati l'adotteranno nei prossimi cinque anni. «Quello che prevedo per il 2017 è che l'euro ci sarà e continuerà a essere una moneta sostanzialmente solida, come è stata sin dall'inizio e per tutto il periodo di crisi finanziaria nell'eurozona» ha dichiarato Monti.
La crisi «almeno non ha danneggiato la forza e la credibilità dell'euro» ha aggiunto. «Molti altri Paesi che non fanno parte dell'eurozona» adotteranno la moneta entro cinque anni. Per Monti, tra i probabili Paesi che saranno membri dell'eurozona entro il 2017 c'è la Polonia, mentre nulla fa pensare che possa entrarvi il Regno Unito.
Monti ha poi avvertito che la crisi del debito ha «riportato il nazionalismo economico» tra i membri dell'eurozona e dell'Unione europea, sottolineando poi che le banche hanno drasticamente ridotto la loro esposizione verso gli altri Paesi, inasprendo la pressione sui debiti sovrani.
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