20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
La crisi del debito in Europa

Monti: Le posizioni della Germania evolveranno dopo il «Fiscal Compact»

Il Presidente del Consiglio: Quando sarà rassicurata sulla serietà della disciplina di bilancio di tutti. Aumentare il fondo Esm ma non ho mai dato cifre

BRUXELLES - Secondo il presidente del Consiglio e ministro dell'Economia, Mario Monti, le diverse posizioni nel dibattito in corso sulle soluzioni alla crisi dell'euro, e in particolare la posizione della Germania, evolveranno dopo l'entrata in vigore del nuovo «Patto di bilancio» (Fiscal Compact). Rassicurando i tedeschi sulla serietà degli impegni di disciplina finanziaria di tutti gli Stati membri, questo dovrebbe 'ammorbidirne' in particolare l'opposizione all'aumento della «potenza di fuoco» del nuovo fondo salva-Stati permanente, l'Esm.
«La mia percezione è che la visione, la valutazione e la posizione di tutti i soggetti in gioco sia suscettibile di variazione al verificarsi, ormai imminente, di un accordo politico, della ratifica e della rapida entrata in vigore del trattato sul Fiscal Compact. Questo, indipendentemente dal fatto che si reputi lo stesso fiscal compact davvero necessario o no per l'Europa», ha detto Monti rispondendo ai cronisti alla fine dell'Ecofin oggi a Bruxelles.
Chi ha voluto il Fiscal Compact, ovvero il governo tedesco, ha osservato il premier, «lo ha voluto per sentirsi rassicurato sulla serietà degli impegni di tutti circa la disciplina di bilancio. Le posizioni di ciascuno - ha continuato Monti - evolveranno in rispetto a questo». Tuttavia, ha avvertito il presidente del Consiglio, «il modo migliore per lasciarle evolvere è lasciare che succeda senza forzarne l'evoluzione attraverso pronunciamenti pubblici».

BCE prestatore di ultima istanza - Rispondendo a un cronista che chiedeva se, come accademico, fosse d'accordo con quanti, da Prodi, a Delors a economisti come Krugman, sostengono la necessità che la Banca centrale europea (Bce) diventi prestatore di ultima istanza, Monti ha poi affermato: «Come presidente del Consiglio non posso esprimere il libero pensiero creativo che magari un economista potrebbe avere». Ma, ha concluso Monti, «anche in questo caso (ovvero sul ruolo della Bce e l'atteggiamento tedesco, ndr) c'è un'evoluzione, sebbene non sull'aspetto riguardante i titoli pubblici, ma per quanto riguarda la grossa operazione di rifinanziamento delle banche che è stata condotta dalla Bce».

Aumentare fondo Esm ma non ho mai dato cifre - Il fondo Esm, il nuovo meccanismo europeo di stabilità, va aumentato ma, interpellato in conferenza stampa a Bruxelles, il presidente del Consiglio, Mario Monti, non dà cifre.
Interpellato da un giornalista sulla notizia data dal Der Spiegel secondo cui l'Italia vorrebbe raddoppiare la dotazione del fondo da 500 a 1000 miliardi, il premier ha risposto: «Sul giornale non è indicata la fonte, non si tratta di una mia citazione, quindi sarà un sentito dire. Io non ho mai indicato cifre quindi non ho bisogno né di confermare né di smentire. Non c'è la fonte. Il fondo va aumentato ma non ho dato indicazioni quantitative. Mi limito a una osservazione: se gli importi sono di dimensione tale che i mercati li considerano credibili è probabile che non saranno mai sborsati».