Al via le liberalizzioni: taxi, farmacie, notai, servizi pubblici
Il risultato è «più spazio ai giovani» e al «merito», e la «liberazione» degli italiani dalle «tasse occulte» costituite da prezzi e tariffe troppo elevati dovuti proprio alle incrostazioni del mercato
ROMA - Interventi su tassisti e farmacisti, notai e avvocati, banche e assicurazioni, servizi pubblici e rete del gas. Il risultato è «più spazio ai giovani» e al «merito», e la «liberazione» degli italiani dalle «tasse occulte» costituite da prezzi e tariffe troppo elevati dovuti proprio alle incrostazioni del mercato. Perchè il decreto varato oggi «non è solo un'azione economica ma anche un'azione sociale che rientra in uno di quei temi, rigore, equità e crescita che avevamo enunciato all'inizio del nostro tragitto», rivendica Mario Monti nella conferenza stampa al termine del Cdm.
Un consiglio dei ministri lunghissimo, durato esattamente 8 ore, che però - racconta uno dei partecipanti - non ha visto scontri tra ministri o ragionamenti «politici» sull'applicabilità o meno di determinate misure: «La 'camera di compensazione' con le richieste di partiti e categorie era altrove, sul nostro tavolo arrivavano però continuamente nuove proposte e modifiche: ognuna veniva letta da Monti, e su ognuna i ministri chiedevano spiegazioni solamente tecniche». Un modo di procedere articolo per articolo, che però all'ora di pranzo aveva prodotto l'esame di appena 9 articoli sugli oltre 40 del testo. Ecco allora che alle tre si decide di cambiare modalità: «Abbiamo iniziato a
iscutere per temi e non per articoli, e ce la siamo cavata con sole altre 3 ore e mezza».
E sì che le misure varate sono solo i due terzi del «pacchetto» del governo, ovvero gli interventi conto la «insufficienza» della concorrenza e sulla «inadeguatezza» delle infrastrutture. Per il terzo «grosso vincolo» che negli ultimi decenni ha frenato la crescita del Paese, ovvero «la grande complicazione delle procedure amministrative in tutti i campi», ci sarà un altro consiglio dei ministri venerdì prossimo.
Sacrifici piccoli per benefici grandi - In conferenza stampa Monti ha spiegato che nella visione del governo concorrenza e liberalizzazioni non significano «un po' più di giungla» ma l'eliminazione delle «barriere soprattutto per i giovani» e anche «regole» su cui le Authority devono «vigilare attentamente». «Le reazione negative vanno messe in conto» ma «siamo anche convinti che senza una riconsiderazione del nostro modo di stare insieme nell'economia e nella società è difficile ritrovare un ritmo di crescita e speranza in Italia». Perchè questa «manutenzione straordinaria» all'Italia «serviva da decenni». E ora la speranza è un incremento della produttività di «circa il 10%» nei prossimi anni, cui corrisponderà «più o meno» la stessa crescita del Pil. Ovvero, «sacrifici piccoli» per «benefici grandi».
Chissà se il messaggio, prima ancora che nel Paese, sarà colto da tutto il Parlamento. La speranza di Monti è che l'iter del nuovo dl ricalchi quello «incoraggiante» del dl manovra. Ma le reazioni dei partiti per ora sono fredde, tra chi chiede si faccia di più, come Pd, terzo polo e IDv, e chi teme ripercussioni nel proprio elettorato, come il Pdl. E su questo fronte, forse non aiuterà la decisione di Corrado Passera di sospendere con proprio atto amministrato l'assegnazione per beauty contest delle frequenze digitali. Decisione che Monti difende: «Le frequenze sono un bene scarso, un bene pubblico. Non vediamo perché, nel momento in cui abbiamo dovuto chiedere grandi sacrifici a molti, una risorsa pubblica venga concessa senza corrispettivo».