Liberalizzazioni, Gasparri: Monti non apra scontri sociali
Il Presidente dei Senatori del PDL: «Governo timido con i potentati veri e più deciso verso i deboli». Camusso: Privatizzare l'acqua è un danno alla collettività. Assopetroli: Pronti alla protesta se non ascoltati. Martedì i tassisti dal Governo, mercoledì assemblea
ROMA - «In un momento così drammatico per l'economia mondiale ed europea Monti deve battere i pugni nell'Ue perché si cambi linea e la Germania eviti di portare tutti al disastro. Su questa scelta Monti avrà il sostegno del Pdl». Lo dichiara in una nota il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.
«Mentre è un errore - prosegue - aprire decine di fronti di scontro sociale con intere categorie, che possono accettare riforme che nascano dal confronto con le istituzioni, ma non possono subire massacri che creerebbero disoccupazione e impoverimento. Sarebbe incomprensibile, mentre le emergenze riguardano i massimi problemi, che il governo si intestardisse in 'guerre' ideologiche che non solo non portano crescita e occupazione, ma all'opposto possono aggravare la crisi, con meno lavoro per tutti. I tecnici facciano un bagno di realismo. Anche perché li vediamo timidi nel liberalizzare là dove ci sono interessi di potentati veri, e più decisi verso chi è più debole».
Camusso: Privatizzare l'acqua è un danno alla collettività - Quella dell'acqua «non è una liberalizzazione, è un danno alla collettività». Lo ha detto il segretario della Cgil, Susanna Camusso, a SkyTg24.
«C'è una sovrapposizione tra l'idea di liberalizzazioni e quella di privatizzazioni che non è corretta», ha aggiunto sottolineando anche che «se l'acqua è un bene collettivo deve essere esercitato dalla collettività». E poi «c'è una volontà popolare espressa col referendum che va rispettata».
Assopetroli: Pronti alla protesta se non ascoltati - «Mi domando se dobbiamo ricorrere anche noi a forme plateali di protesta e lasciare l'Italia senza carburante». Se lo chiede Franco Ferrari Aggradi, presidente di Assopetroli Assoenergia che rappresenta più di 1000 imprese della distribuzione dei carburanti e che hanno dato vita al fenomeno delle «pompe bianche», in seguito alla convocazione da parte del Governo dei rappresentanti dei tassisti per discutere le misure che li riguardano contenute nella bozza di decreto sulle liberalizzazioni.
«Non voglio credere - ha aggiunto - che un Governo tecnico, i cui compiti sono limitati e a termine, possa pensare di ignorare parte della società produttiva che, ancora, lo sostiene. Così come vengono ascoltati i tassisti anche le nostre 1000 imprese con il loro indotto e le centinaia di migliaia di famiglie che da queste traggono sostentamento, devono essere ascoltate, e non per pura cortesia o timore di scioperi ma per condividere le riforme, perché così come sono manderebbero in default gli approvvigionamenti energetici di famiglie e imprese, senza produrre benefici economici per i consumatori e con riflessi negativi sui prezzi finali. Se così non sarà ne prenderemo atto e decideremo di conseguenza».
Martedì i tassisti dal Governo, mercoledì assemblea - Alla luce della convocazione da parte del Governo per martedì alle ore 18 l'assemblea nazionale dei tassisti fuori turno a Roma è stata posticipata a mercoledì. Lo ha annunciato il presidente dell' Uritaxi Loreno Bittarelli. «Sarà soltanto in base all'esito dell'incontro col Governo che potremo stabilire le eventuali forme di lotta più opportune da intraprendere», ha sottolineato.
«Tra l'altro, lunedì e martedì a Roma, a causa dell'inquinamento, stata disposta la circolazione a targhe alterne e vorremmo evitare di creare inutili disagi ai cittadini», ha aggiunto