19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
La crisi del debito sovrano

S&P declassa l'Italia, Monti: Colpita l'UE, la risposta sia europea

Fonti del Governo: «Non si può più aspettare, anche Berlino reagisca». Bersani a Monti: S&P sconfessa la Merkel, no ad altre manovre. Vescovi UE: Non siano i poveri a pagare per il debito ma le banche. Boniver: Minacce declassamento «tempesta perfetta»

ROMA - La soddisfazione per l'esito dell'asta dei titoli italiani dura poco, gelata dalle indiscrezioni - poi confermate in serata - di un declassamento del rating dell'Italia da parte di Standard and Poor's. La notizia piomba su palazzo Chigi mentre il premier Mario Monti è impegnato nelle consultazioni con i partiti sul decreto liberalizzazioni: le Borse, fino a quel momento in ripresa, affondano e lo spread schizza nuovamente verso l'alto.

Ovvia la preoccupazione per gli effetti sul consolidamento fiscale di una simile decisione, ma a palazzo Chigi si prova a svolgere un ragionamento più ampio. Ampio come il declassamento dei debiti sovrani deciso dall'agenzia di rating, a partire da quello della Francia, per continuare con Austria, Spagna, Portogallo. Perchè, è la tesi di un membro del governo, «è evidente che non è stata declassata l'Italia, ma l'intera Europa». Di più: «La nostra asta di questa mattina è andata bene, lo spread era calato. Segno che la sfiducia non riguarda il nostro Paese in quanto tale, ma l'intera eurozona». E dunque, è il corollario del ragionamento, «è la conferma della linea che Monti fin dall'inizio sta perseguendo: solo una risposta europea può raffreddare la speculazione, e le richieste italiane sono oggi ancora più giuste e pressanti».

La risposta dunque, una volta di più, deve arrivare dalla Germania di Angela Merkel: «Non si può più aspettare, il fondo salva-Stati deve diventare operativo al più presto», spiega un ministro, così come l'Italia è pronta ad approvare il più rapidamente possibile la versione del fiscal compact sulla quale si sta convergendo, dando a Berlino garanzie sull'impegno al rigore. A quel punto, è l'auspicio sussurrato, la Bce potrebbe avere più margini per intervenire sui mercati. Un pressing che ora, ragionano fonti di governo, non può non vedere ancora più convintamente al fianco dell'Italia anche la Francia: «Sarkozy dovrà reagire alla perdita della tripla A». Ecco allora che si torna a insistere anche sulla necessità di un'azione comunitaria sul fronte della crescita: «Noi stiamo portando avanti le nostre riforme, dopo aver fatto la nostra parte per il risanamento. Ora - ribadisce un membro del governo - serve una risposta europea sia contro la speculazione sia a favore della crescita, perchè solo così le misure dei singoli Paesi possono essere efficaci».
Magari già nella trilaterale del 20 a Roma, quando Monti, Sarkozy e Merkel torneranno ad incontrarsi. Un vertice che dopo la scure di Standard and Poor's si carica di ancora maggiori aspettative, in vista dell'Eurogruppo del 23 e del Consiglio Ue del 30: due settimane decisive per il futuro dell'euro e dell'Europa.

Bersani a Monti: S&P sconfessa la Merkel, no ad altre manovre - La raffica di downgrading sui debiti dei Paesi europei è di fatto una «sconfessione» della linea seguita fin qui dalla Germania e imposta all'intera Ue, adesso bisogna cambiare registro. Questo, secondo quanto si apprende, avrebbe detto il segretario Pd Pier Luigi Bersani al presidente del Consiglio Mario Monti durante il colloquio di questa sera.
«Serve un intervento dell'Europa», avrebbe insistito Bersani, «non si può tollerare un continente in queste condizioni» solo per l'ostinazione tedesca. «L'Europa deve cambiare linea, la Germania deve capire». Bersani ha quindi avvertito: «Non si possono chiedere ulteriori manovre al Paese».

Vescovi UE: Non siano i poveri a pagare per il debito ma le banche - «I debiti pubblici e privati, a volte astronomici, devono essere diminuiti per il bene delle generazioni future. Tuttavia ciò non deve essere fatto alle spese dei più poveri né ignorando il principio della giustizia sociale»: lo scrive la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), che ha presentato a Bruxelles il documento 'Una comunità europea di solidarietà e responsabilità'. «La condivisione nella riduzione dei debiti contratti nel corso dell'attuale crisi finanziaria - si legge nel testo presentato in inglese, francese e tedesco - deve tener conto della responsabilità dei governi come delle banche e di altre istituzioni finanziaria. Di conseguenza, può condurre a una tassazione straordinaria di queste ultime».

Boniver: Minacce declassamento «tempesta perfetta» - «Continua la tempesta perfetta provocato dalle agenzie di rating anglo americane che sono pronte a declassare Francia, Austria ma anche Italia e Spagna. Un' operazione molto sospetta anche perché avviene a ridosso del week end e a mercati chiusi».Lo ha denunciato la presidente Pdl del Comitato parlamentare su Schenghen Margherita Boniver, sottolineando come «fino a che non si riuscirà ad impedire con forza queste spericolate operazioni tutte a favore della speculazione ogni manovra di austerità fiscale rimarrà come carta straccia».