25 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Tema scottante anche per i centristi

Liberalizzazioni taxi, Terzo Polo «low profile». Ma a Monti: Avanti

«Le liberalizzazioni non devono essere solo per taxi, farmacie e giornali ma anche per i servizi pubblici locali e implicazioni con i poteri forti», spiega Pier Ferdinando Casini. Da Fli-Udc-Api 5 punti

ROMA - Quello dei taxi è un tema che scotta anche per il Terzo Polo: e se parlare di tabù può apparire esagerato, di certo, dall'incontro con il presidente del Consiglio, Mario Monti, si capisce che anche Udc, Fli e Api sono molto prudenti quando si tratta di auto bianche. «Le liberalizzazioni non devono essere solo per taxi, farmacie e giornali ma anche per i servizi pubblici locali e implicazioni con i poteri forti», spiega Pier Ferdinando Casini e infatti tra le proposte che insieme a Lorenzo Cesa e Gian Luca Galletti, Francesco Rutelli e Linda Lanzillotta, Italo Bocchino e Benedetto Della Vedova sottopone al capo del governo non ce n'è una che riguardi i tassisti.

Galletti lo spiega così: «E' opportuno che il decreto sia ad ampio spettro perché chi affronta i sacrifici delle liberalizzazioni deve essere compensato dai vantaggi che portano le liberalizzazioni in altri settori». Perciò mentre fuori Palazzo Chigi monta la protesta delle auto bianche, i terzopolisti si presentano nella sede dell'esecutivo con un piano di cinque punti che insiste soprattutto sui servizi pubblici locali a partire dai servizi idrici che, nonostante il referendum, il Terzo polo chiede vengano inseriti nel pacchetto con una disciplina ad hoc che ricalchi la normativa europea sull'affidamento. Per quanto riguarda gli altri servizi pubblici locali, come il trasporto ferroviario regionale, qualora non vengano messi a gara, i centristi chiedono che ci sia un parere dell'Antitrust non solo obbligatorio ma vincolante. Altro punto le misure per la liberalizzazioni di banche ed Rc Auto, la separazione tra Snam Rete Gas ed Eni, il riconoscimento di professioni non regolamentate come i tributaristi, gli osteopati, gli agenti di infortunistica stradale. Ultimo punto la soppressione dell'Agenzia dei trasporti dato che è stata costituita l'Autorità dei trasporti.

Proposte dettagliate, ma nessuna che riguardi i taxi dunque. Poi è chiaro che se Monti vorrà procedere comunque, il Terzo polo certo non mancherà di senso di responsabilità. Il sostegno incondizionato al governo, insomma, è confermato. Quanto alla protesta dei tassisti al termine dell'incontro Della Vedova si limita a dire: «I tassisti protestano ma nessuno conosce il testo delle liberalizzazioni, io stesso non l'ho visto. Protestano a prescindere». Pare però, secondo quanto riferiscono, che i leader del terzo Polo abbiano chiesto al premier una certa dose di prudenza, ma soprattutto di evitare marce indietro una volta deciso chi includere nel provvedimento: «Perché se poi categorie come i tassiti protestano e l'esecutivo frena, allora è il governo che ne esce indebolito».

Quanto alle farmacie, l'idea dei terzopolisti si limita a «mettere a gara la gestione di quelle comunali». Udc, Fli e Api inoltre, a quanto si apprende, avrebbero sottolineato l'opportunità che la trattativa con i partiti avvenga prima che il dl veda la luce in modo da evitare il ripetersi di quanto accaduto in Parlamento con l'esame della prima manovra del governo Monti.