19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
La manovra | Le misure

La Lega denuncia: Da Monti regalo di due miliardi alle banche

Reguzzoni: Il Governo garantisce i debiti degli istituti di credito che sono i responsabili della crisi in cui ci troviamo prelevando i soldi dalle tasche della nostra gente. Pronti emendamenti: no al raddoppio delle transazioni a spese dei clienti

ROMA - «Vedremo se Monti sarà il salvatore del Paese o delle banche. Il governo garantisce i debiti degli istituti di credito che sono i responsabili della crisi in cui ci troviamo prelevando i soldi dalle tasche della nostra gente». La Lega, con il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni ha denunciato come «questa manovra è un regalo alle banche che vale oltre due miliardi di euro».

Il Carroccio, in particolare, annuncia una serie di emendamenti alla manovra contro le garanzie statali ai debiti delle banche e per evitare che i nuovi obblighi di tracciabilità dei prelievi si traduca in un «più che raddoppio» di transazioni bancarie a pagamento, a spese dei clienti e a tutto vantaggio delle casse delle banche.
«Sulla base della relazione tecnica sulla manovra - ha argomentato il Vicecapogruppo alla Camera, Alessandro Montagnoli - risulta che le somme prelevate dai cittadini per essere date alle banche superano gli oltre due miliardi di euro. Nello specifico si legge che lo Stato garantirà in maniera incondizionata e irrevocabile le passività delle banche italiane e delle loro obbligazioni, con un fondo di 200 milioni di euro per gli anni 2012-2016 compresi, per un totale di un miliardo di euro. E lo hanno tenuto nascosto; senza dire in conferenza stampa uno dei punti principali della manovra ovvero che sarà lo Stato a prestare soldi per ripianare i debiti delle banche. Che è cosa ben diversa dall'operazione fatta nella manovra di fine 2008 per garantire i conti correnti e i risparmi dei cittadini qualora l'istituto bancario fallisse. Il governo Monti invece ha visto bene di usare le garanzie statali per tutelare gli interessi delle banche e non quelle dei risparmiatori».